Sul fronte ambientale a carico dell'Italia sono aperte 17 procedure d'infrazione Ue e il nostro Paese è sotto sorveglianza con 43 istruttorie Eu Pilot (al primo posto in Europa) aperte per sospetta violazione delle norme ambientali (dato aggiornato al 2017).  Al 31 dicembre 2018 l'Italia ha pagato oltre 548 milioni di euro di multe per il mancato rispetto della normativa comunitaria, dei quali più di 204 milioni solo per le discariche abusive, oltre 151 milioni per la gestione dei rifiuti in Campania e 25 milioni per il mancato trattamento delle acque reflue urbane. Dati questi contenuti nel  dossier "Italia chiama Europa - L'Ambiente ritrovato", presentato dal WWF Italia.
I punti di debolezza dell'Italia continuano dunque ad essere la gestione dei rifiuti (con le procedure d'infrazione aperte sulla gestione dei rifiuti urbani, delle discariche, dei rifiuti pericolosi e dell'emergenza rifiuti in Campania), la gestione delle acque interne e marine (con le procedure di infrazione aperte sulla mancata depurazione delle acque reflue urbane, per la non corretta applicazione della Direttive Acque e Alluvioni e sull'Ambiente marino), la qualità dell'aria (per mancato rispetto dei limiti per il PM 10 e delle soglie massime per il biossido di azoto) e la migliore tutela degli ecosistemi (come dimostrano le procedure d'infrazione sulla governance e la conservazione della Rete Natura 2000).

 

 

 

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