Prosegue il calo dei fallimenti delle aziende italiane. Nei primi 11 mesi del 2016 sono scesi del 7%, attestandosi a poco più di 1.000 al mese. In totale sono  state 11.655 le procedure fallimentari aperte tra gennaio e  novembre, contro le 12.583 dello stesso periodo del 2015.

E’quanto emerge dalla fotografia scattata da  Unioncamere-Infocamere, secondo cui a portare i libri in tribunale l'anno passato sono state in media 1,9 imprese ogni mille registrate negli archivi delle Camere di Commercio. A livello settoriale, e' il commercio quello in cui si osservano i progressi più marcati, con un calo a due cifre delle  procedure fallimentari che sfiora il 12%. Più contenute invece si presentano le riduzioni nell'industria e soprattutto nelle costruzioni, dove i fallimenti fanno registrare una flessione rispetto al 2015 nell'ordine del 6%. In termini assoluti però, rileva Unioncamere, il commercio e' ancora il settore che paga il prezzo più  alto: 2.705 procedure fallimentari aperte tra gennaio e novembre 2015, pari al 23,2% del totale fallimenti. Seguono le costruzioni con 2.380 eventi aperti (20,4%) e l'industria  manifatturiera con 2.187 (18,8%9. La manifattura si segnala anche come il comparto dove l'esposizione delle imprese al rischio di fallimento e' più elevata (3,8 procedure aperte ogni mille imprese esistenti).

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