Centralità del progetto, apertura del mercato, snellimento delle procedure e trasparenza negli affidamenti. Sono questi i principi che hanno ispirato la Regione Siciliana a varare i propri   bandi tipo per i concorsi di progettazione e per affidare servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti, che recepiscono gran parte dei contenuti della guida ai bandi già redatta e pubblicata, da tempo, dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sul sito web www.awn.it      

“Esprimiamo   il   nostro   compiacimento - afferma   il   Presidente   del   Consiglio Nazionale, Giuseppe Cappochin - auspicando che dopo la Sicilia altre regioni fissino regole certe per affidare servizi di architettura e ingegneria, rilanciando i concorsi a due gradi quale migliore strumento per promuovere architettura di qualità”.    

I bandi tipo della Regione Sicilia, in linea con quelli già varati lo scorso novembre 2017 dal Consiglio nazionale, riducono al minimo il peso dei requisiti economico-finanziari, sostituendo vecchi e stantii requisiti “quantitativi” da richiedere ai concorrenti per partecipare ad una gara di progettazione, come il fatturato o il numero di dipendenti della struttura professionale, con requisiti alternativi quale il semplice possesso di una polizza assicurativa, già peraltro obbligatoria per effetto del DPR 137/2012. Questo è uno dei tanti elementi introdotti dai bandi tipo per abbattere quel muro, eretto da precedenti norme sprezzanti della qualità del progetto, che hanno progressivamente chiuso la porta dei lavori pubblici agli studi professionali medio-piccoli (che nel Paese sono più del 90%), riservando il mercato solo a chi ha avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni e di produrre conseguentemente fatturati significativi.

Nei bandi tipo approvati dalla Regione non mancano chiari segni di apertura dei concorsi ai giovani talenti e comunque ai professionisti (anche meno giovani) che sono in grado di offrire progetti di qualità, anche se non sono in possesso di grandi strutture professionali, con notevoli requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi.

“I bandi tipo adottati in Sicilia - continua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola, che ha   seguito da vicino la redazione dei bandi tipo - puntano sull’opzione introdotta dall’art.152 comma 5 del codice a seguito di un nostro emendamento, prevedendo che i requisiti speciali possano essere dimostrati dal   vincitore, a valle della procedura concorsuale, anche costituendo un raggruppamento di professionisti.   Questo è un passo importante per ​restituire potere contrattuale ai cervelli e non più ai fatturati, che rilancia di fatto la centralità del progetto di qualità nell’esecuzione delle opere pubbliche.”

“Cogliamo questa azione - conclude Cappochin - quale chiaro segno di inversione di tendenza di quella politica al momento tesa a centralizzare la progettazione presso la pubblica amministrazione, soffocando di fatto il mercato della libera professione, già in crescente sofferenza negli ultimi lustri. Il nostro auspicio è che, adesso, non solo la Regione Siciliana ma anche il Governo nazionale trasformino quella centrale presso la pubblica amministrazione - che rischia di statalizzare la progettazione, mortificando il libero mercato - in una cabina di regia per la programmazione, supportata da un efficiente fondo di rotazione finalizzato a finanziare ed a rilanciare l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti,   assegnando contestualmente ai   pubblici dipendenti un ruolo centrale nella programmazione e nel controllo dell’intero processo per l’esecuzione delle nostre opere pubbliche”.

Roma, 18 dicembre 2018. 

 

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