Valorizzare e promuovere il ruolo degli architetti nel campo della Cooperazione allo sviluppo, l’importanza e la qualità del progetto negli interventi della Cooperazione per lo sviluppo sostenibile; assicurare garanzie e rispetto dell’impegno professionale degli architetti attraverso il riconoscimento di ruolo e competenze professionali e la trasparenza delle procedure di incarico. Tutto ciò nell’ottica di promuovere e perseguire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sono queste le principali finalità dell’Accordo siglato tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

 

Per Walter Baricchi, Consigliere del CNAPPC “è un importante risultato quello raggiunto con la firma di questo Accordo  con il quale viene dato esplicito riconoscimento al rilevante valore della Architettura e all’impegno di tanti colleghi nelle attività della Cooperazione internazionale, concorrendo alla qualificazione del Sistema Italia. Rappresenta, quindi, un ulteriore passo in avanti nel segno del riconoscimento delle nostre capacità e competenze a servizio della società e delle sue collettività”.

 

L’Accordo prevede anche, in coerenza con le procedure italiane, il coinvolgimento della figura professionale dell’architetto nei progetti che ne richiedano la specifica competenza; lo sviluppo della ricerca e di progetti comuni. Riconosce, infatti, che l’Architettura, nelle sue diverse declinazioni, costituisce un rilevante valore nelle attività della Cooperazione internazionale in quanto l’architetto opera in logiche interdisciplinari e pluralità di competenze tecniche e culturali, promuovendo la cultura del diritto ad un habitat degno e sostenibile, in situazioni quali quelle causate da catastrofi naturali e guerre, disagio e marginalità sociale.

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