Rimuovere gli elementi di chiusura del mercato, a partire dal peso dei requisiti economico-finanziari per l’accesso agli affidamenti dei servizi di progettazione. Ma anche rilanciare lo strumento dei concorsi, garantendo l’assegnazione dell’incarico al professionista vincitore. Sono alcune delle principali proposte che il Cnappc – insieme alle Rete delle Professioni Tecniche – ha presentato in occasione della consultazione on line sulle Linee Guida per il nuovo Codice dei Contratti redatte dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Richieste che sono state discusse e illustrate il 19 maggio a Roma, in un incontro presso la sede del Consiglio nazionale degli Architetti. Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
L’evento – al quale hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Cappochin, presidente del Cnappc, Rino La Mendola, vice presidente Cnappc e coordinatore del Dipartimento Lavori Pubblici, il consigliere Anac Michele Corradino e i relatori di Senato e Camera della legge delega 11/2016, Stefano Esposito e Raffaella Mariani – è stato l’occasione per approfondire il dibattito sui punti di maggiore criticità del nuovo Codice e per proporre gli aggiustamenti necessari per le Linee Guida che sostituiranno il vecchio regolamento.
Ecco alcune delle priorità indicate dagli architetti ribadite da Cappochin e La Mendola.
Ulteriore alleggerimento dei requisiti economico-finanziari per gli affidamenti dei servizi di architettura e Ingegneria, “soprattutto riguardo al fatturato degli ultimi tre anni”: requisito che rischia di continuare a sbarrare la strada dei lavori pubblici non solo ai giovani, ma anche ai tanti professionisti che negli ultimi anni hanno subito le conseguenze della crisi.
Possibilità di dimostrare la capacità economico-finanziaria dei professionisti, in alternativa al fatturato, con una polizza assicurativa adeguatamente dimensionata.
Rilancio dei requisiti di accesso alle gare relativi alle capacità tecnico-professionali dei concorrenti, puntando sulla valutazione di tutte le prestazioni eseguite nel corso della carriera professionale (e non solo negli ultimi anni).
Ma anche la necessità di un concreto cambio di marcia sul fronte dei concorsi, consentendo al vincitore di dimostrare i requisiti per l’affidamento delle fasi successive di progettazione, costituendo un raggruppamento di professionisti, e la richiesta di maggiore trasparenza negli affidamenti con criteri discrezionali come quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, introducendo un’apposita “griglia” di valutazione.
Importante l’apertura al dialogo da parte dell’Anac, con la disponibilità – confermata dalle parole del consigliere Michele Corradino – “ad approfondire il confronto sulle criticità segnalate e a valutare le richieste avanzate dai professionisti, entro i limiti di competenza delle Linee Guida”.
Parallelamente all’impegno sul fronte delle Linee Guida, intanto, il Cnappc - insieme alla Rete delle Professioni Tecniche - sta lavorando anche nella prospettiva di definire proposte di modifica per il Codice stesso, che la legge prevede possano essere attuate entro un anno dalla promulgazione.

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