In continuità con il percorso intrapreso con la prima edizione e sulla scorta delle progettualità emerse, la seconda annualità (A.S. 2019-2020) del progetto Abitare il Paese - La cultura della domanda ha proseguito il dialogo con le bambine/i, ragazze/i, i loro insegnanti, gli Ordini territoriali degli Architetti PPC ed in collaborazione con la Fondazione Reggio Children, sui focus di ricerca: spazio/luogo, tempo/dimensione, comunità/gioco.

La seconda annualità ha coinvolto un numero maggiore di territori: 42 Ordini degli Architetti PPC distribuiti in tutte le regioni d’Italia, con 128 architetti di cui 86 tutor e 42 referenti; 76 scuole con 102 classi con i rispettivi insegnanti; complessivamente 2108 bambine/i, ragazze/i, dei tre diversi ordini di scuola (Infanzia e Primaria, Secondaria di primo grado, Secondaria di secondo grado). Ai primi tre focus di ricerca, individuati sin dall’avvio del workshop formativo e dai tavoli di co-progettazione tra CNAPPC, Fondazione Reggio Children e gli Ordini territoriali attraverso i referenti e tutor architetti, si sono aggiunti nel corso dello svolgimento del progetto, altri due ambiti di ricerca che hanno attraversato trasversalmente i dialoghi con gli studenti: la figura dell’architetto e in trasformazione.

A marzo 2020, in pieno svolgimento della seconda edizione del progetto Abitare il Paese, le scuole di tutta Italia sono state chiuse per fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
A distanza di poche settimane quella che si è delineata come una pandemia ha costretto i Paesi di tutto il mondo a seguire la stessa prassi e oltre un miliardo di bambini/e e ragazzi/e improvvisamente non hanno più avuto accesso agli spazi di comunità e di apprendimento a loro dedicati.
In Italia la nuova situazione ha fatto affiorare alcuni nodi essenziali rispetto ai grandi temi sociali ed economici portando alla luce disagi esistenti e rendendo visibili contraddizioni e disuguaglianze. In particolare, la scuola, presidio di cittadinanza, essenziale per garantire il diritto allo studio e alla socialità, divenendo inaccessibile, ha portato all’acuirsi di condizioni di fragilità diffusa. La scuola è divenuta quindi protagonista di un dibattito a livello istituzionale e politico oltre che tra gli “addetti ai lavori”.

La seconda edizione dell’esperienza di Abitare il Paese (A.S. 2019/2020) è stata comunque portata avanti e conclusa online, grazie ad un lavoro sinergico tra docenti e architetti tutor. La collaborazione e lo scambio di competenze ha caratterizzato sicuramente la fase nel periodo pandemico aprendo di fatto nuovi scenari. Le attività di Abitare il Paese non si sono fermate e si sono arricchite attraverso la didattica a distanza e le nuove tecnologie, colte come una grande opportunità per indagare nuovi modelli educativi, di scambio di conoscenze/competenze e per ampliare le rappresentazioni ed i vissuti dello spazio reale/virtuale.

La ricchezza degli immaginari (e dei materiali documentali) prodotti dai giovani studenti è stata raccolta nella mostra virtuale in occasione della Festa dell’Architetto, interamente dedicata alla scuola, svolta a Roma in modalità ibrida a gennaio 2021.
Le tracce qui esposte, raccolte durante il percorso dai tutor-architetti insieme agli insegnanti, non hanno la pretesa di restituire la ricchezza e la complessità di ciò che è avvenuto in tutti i territori coinvolti, ma vogliono porsi come dichiarazione della centralità e dell’importanza delle visioni delle bambine/i e delle ragazze/i sulla città.
Una raccolta di parole, azioni, immagini, video ed elaborati che danno voce ai giovani cittadini per un’idea di città del presentefuturo.

 

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