Il Sole 24Ore
11 marzo 2015
Mauro Salerno, Giuseppe Latour

 

Non arriverà prima del 2016 il nuovo piano nazionale contro il dissesto idrogeologico per cui le Regioni hanno avanzato richieste di finanziamento per oltre 21 miliardi, a fronte di risorse annunciate in 7 miliardi dal Governo.

I ritardi nella progettazione degli interventi segnalati dagli enti locali (solo il 4,9% è un progetto esecutivo), la necessità di attendere il riparto del Fondo sviluppo e coesione (che non arriverà prima di un paio di mesi) insieme all'intenzione di stilare una graduatoria delle opere da finanziare non legata semplicemente alla cantierabilità degli interventi hanno imposto un aggiornamento del cronoprogramma su cui si era attestata fino a pochi mesi fa la stessa Unità di missione che coordina il programma da Palazzo Chigi. «Contiamo di poter confezionare il nuovo piano entro i primi mesi dell'anno prossimo», dice Mauro Grassi, direttore dell’Unità guidata da Erasmo D'Angelis. Il calendario è presto fatto. Bisognerà attendere la fine di aprile per la ripartizione del Fondo sviluppo e coesione. Poi comincerà il lavoro di selezione dei 6.647 progetti arrivati dal territorio, che prenderà almeno qualche mese.

 

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L’antico vizio italiano: sul dissesto decisivo il nodo progetti

Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
11 marzo 2015
Giorgio Santilli

 

C’è un problema tipicamente italiano che spiega molti dei nostri problemi nella gestione del territorio e nella realizzazione di grandi e piccole opere. È la carenza progettuale, l’assenza di un serio parco progetti. Di più: è la sottovalutazione della progettazione come elemento decisivo di buona riuscita, di certezza di costi e tempi, di partecipazione democratica a qualunque processo di trasformazione territoriale. Le analisi nazionali e internazionali evidenziano questa nostra criticità: il progetto. 

 

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Dissesto, il piano slitta al 2016

Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio - settimanale
7 marzo 2015
G. Latour e M. Salerno

 

Slitta al 2016 l’avvio del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico per cui le Regioni hanno avanzato richieste di finanziamento per oltre 21 miliardi, a fronte di risorse annunciate in 7 miliardi dal Governo. 

I ritardi nella progettazione degli interventi segnalati dagli enti locali, la necessità di attendere il riparto del Fondo sviluppo e coesione (che non arriverà prima di un paio di mesi) insieme all’intenzione di stilare una graduatoria delle opere da finanziare non legata semplicemente al criterio della cantierabilità degli interventi hanno imposto un aggiornamento del cronoprogramma su cui si era attestata fino a pochi mesi fa la stessa Unità di missione che coordina il programma da Palazzo Chigi.

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