Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
Giuseppe Latour
21 ottobre 2016

Avanza la sostenibilità nei regolamenti edilizi comunali. Ma avanza anche, allo stesso tempo, una frammentazione estrema. È quanto emerge dal primo rapporto "L'innovazione nell'edilizia italiana" curato dall'Osservatorio E-Lab di Legambiente e del Consiglio nazionale degli architetti, presentato ieri mattina al Saie di Bologna. Sono, infatti, 1.251 gli enti locali che hanno modificato i propri regolamenti introducendo parametri legati alla sostenibilità delle costruzioni: un universo composto da regole sull'isolamento termico, il fotovoltaico, il solare termico ma, in qualche caso, anche sul risparmio idrico e l'antisismica.

(...) Per Giuseppe Cappochin, presidente degli architetti, «le trasformazioni della normativa finalizzate a promuovere la sostenibilità rappresentano indubbiamente un passaggio importante per la realizzazione di nuove politiche di rigenerazione urbana. Non possiamo, infatti, che valutare positivamente le misure annunciate dal Governo nella legge di Bilancio che danno stabilità all'ecobonus e potenziano fortemente l'azione di prevenzione antisismica con il sisma bonus». (...)

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Regolamenti edilizi, sono sostenibili e innovativi in 1251 Comuni

edilportale.com
21 ottobre 2016
Rossella Calabrese

I comuni italiani che hanno introdotto nei propri regolamenti edilizi parametri di sostenibilità sono 1251, ovvero il 15,6% del totale, per 24 milioni di abitanti. A primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni sensibili alla sostenibilità nelle costruzioni. (...)

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Edilizia sostenibile, l’innovazione passa dai Comuni

tekneco.it
21 ottobre 2016
Andrea Ballocchi

Efficienza energetica, fonti rinnovabili, risparmio idrico, innovazione ambientale e tecnologia, certificazione energetica e semplificazione. Sono i parametri considerati nel primo rapporto “L’innovazione nell’edilizia italiana” a cura dell’Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

Un rapporto che offre uno scenario interessante sulla situazione dell’edilizia italiana in cui i Comuni per primi dimostrano di credere nella innovazione e nella sostenibilità quando si parla di costruzioni. Un dato su tutti che fa capire quanto l’edilizia sostenibile si stia sviluppando: 1251 Comuni italiani (il 15,6% del totale nazionale) hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta di un numero cospicuo, che coinvolge 24 milioni di abitanti.

Tra i temi maggiormente affrontati vi sono, innanzitutto, quello dell’isolamento termico (1038 comuni) e, a seguire, del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994).

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L’innovazione nell’edilizia italiana vede protagonisti i Comuni

gdc.ancitel.it
21 ottobre 2016
Patrizia Maglioni

E’ stato appena pubblicato il primo Report dal titolo “L’innovazione nell’edilizia italiana”, curato dall’Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che restituisce una fotografia sulla situazione dell’edilizia italiana prendendo come parametri l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il risparmio idrico, l’innovazione ambientale e tecnologica, la certificazione energetica e semplificazione. Lo studio approfondisce il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali, nonché quelli europei in materia di innovazione energetica e ambientale, sottolineando l’importante ruolo svolto dall’Unione europea attraverso direttive e finanziamenti. (...)

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Ambiente, un’Italia sostenibile è possibile: sono già 1200 i Comuni italiani che hanno aderito

meteoweb.eu
20 ottobre 2016
Antonella Petris 

(...) L’INCUBO TERREMOTO. Lo studio raccoglie anche le sfide e le proposte per rilanciare il settore edilizio: prima fra tutte la definizione di una regia nazionale che consenta di semplificare e dare certezze agli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico del patrimonio edilizio. “Il terremoto di Amatrice – spiegano Legambiente e il Consiglio nazionale degli architetti – ha confermato l’esigenza di avere finalmente informazioni credibili sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato, rendendo chiare le responsabilità sui controlli e sanzioni che riguardano le certificazioni energetiche, per arrivare in pochi anni a dotare tutti gli edifici di un libretto unico del fabbricato con le diverse informazioni statiche, energetiche, degli impianti“. (...)

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Le sfide nell’innovazione in edilizia

infobuild.it
20 ottobre 2016

Il Rapporto E-Lab curato dall’Osservatorio di Legambiente e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Progettisti, Paesaggisti e Conservatori è stato presentato questa mattina al Saie di Bologna, e mostra una originale fotografia del mutamento in corso nel modo di progettare e costruire nel nostro Paese. (...) I risultati di questo primo rapporto dell’osservatorio permettono di individuare alcune sfide che l’innovazione in campo edilizio si trova di fronte.

La prima sfida riguarda la riqualificazione del patrimonio edilizio, dove occorre imprimere una forte accelerazione degli interventi da accompagnare attraverso  una  indispensabile regia nazionale.

E’ qui il vero campo di intervento nei prossimi anni, lo dicono i numeri del patrimonio edilizio, lo confermano gli obiettivi energetici internazionali e nazionali, lo ricordano purtroppo periodicamente terremoti e fenomeni di dissesto. Ed è qui che bisogna cambiare passo per rilanciare il settore edilizio, con nuove politiche e indirizzi. (...)

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Innovazione edilizia, 1251 Comuni con regolamenti sostenibili

Presentato primo rapporto osservatorio di Legambiente e Consiglio Naz. Architetti

focus.it
20 ottobre 2016

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Regolamenti edilizi, parametri green in 1251 comuni italiani

casaeclima.com 
20 ottobre 2016

Sono 1251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei comuni italiani e una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24milioni di abitanti. Tra i temi più affrontati rimangono quelli dell’isolamento termico (1038 comuni), del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994). Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). 

(...) È quanto emerge dal primo rapporto “L’innovazione nell’edilizia italiana” - IN ALLEGATO - curato dall'Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che restituisce una fotografia interessante sulla situazione dell’edilizia italiana prendendo come parametri:  (...)

Il rapporto, presentato questa mattina a Bologna, ha visto la partecipazione di Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, Giuseppe Cappochin Presidente del Consiglio nazionale architetti, Raffaele Donini, assessore Regione Emilia Romagna, Filippo Delle Piane, vicepresidente Ance, Davide Braccia di Enel Energia, Luca Talluri, Presidente Federcasa, Roberto Moneta Enea.

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Innovazione edilizia? Il 15,6% dei comuni italiani ha regolamenti sostenibili

vita.it
20 ottobre 2016
Lorenzo Maria Alvaro

(...) Per Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, «per compiere un vero salto di qualità, serve però un cambiamento di prospettiva: i regolamenti devono discendere da una strategia, da un progetto del quale la norma sia uno strumento».

Lo studio ricostruisce anche il quadro dei provvedimenti europei, nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale sottolineando l’importante ruolo svolto dall’Unione Europea attraverso Direttive e finanziamenti. Il rapporto mette anche in luce alcuni problemi: i ritardi con cui l'Italia ha in questi anni recepito le Direttive, la mancanza in molte Regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche, malgrado le Direttive europee. E soprattutto la carenza di una regia nazionale e di una strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, dove costi e sprechi risultano assai rilevanti.

(...)

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Edilizia italiana: sono oltre mille i comuni che sposano l’ecoinnovazione

Studio redatto dall'osservatorio E-LAB di Legambiente e CNAPPC

rinnovabili.it
20 ottobre 2016

Innovazione e sostenibilità sono due attributi che si sposano perfettamente con la parola edilizia. In Italia lo dimostrano oggi i 1250 comuni che hanno fatto dell’innovazione energetica fiore all’occhiello dei rispettivi regolamenti edilizi. Si tratta del 15,6% dei comuni italiani e di una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24milioni di abitanti. A censirli è il primo rapporto curato dall’Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Il documento restituisce una fotografia puntuale sulla situazione dell’edilizia italiana, prendendo come parametri l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il risparmio idrico, l’innovazione ambientale e tecnologia, la certificazione energetica e la semplificazione. Si scopre così che tra i temi più affrontati rimangono quelli dell’isolamento termico (1038 comuni), del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994). (...)

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Edilizia, 15,6% Comuni fissato criteri di sostenibilita'. Lo rivela rapporto Legambiente e Consiglio architetti

ANSA
20 ottobre 2016

Sono 1.251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilita' nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei comuni italiani, con una popolazione coinvolta che sfiora i 24 milioni di abitanti. E' quanto emerge dal primo rapporto "L'innovazione nell'edilizia italiana" curato dall'Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti.    

Tra i temi piu' affrontati rimangono quelli dell'isolamento termico (1038 comuni), del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994).    

Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102).    

Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni che introducono nei regolamenti edilizi l'obbligo delle fonti rinnovabili, l'orientamento degli edifici e l'isolamento termico all'interno dei regolamenti edilizi.    

"Dati piu' che buoni e incoraggianti - commenta Legambiente in un comunicato - che dimostrano come nell'edilizia italiana si stia puntando su innovazione, sostenibilita' e rigenerazione urbana grazie ad una spinta che parte dal basso. Anche se c'e' ancora molto da fare e sono ancora diversi i problemi da affrontare, come ad esempio la mancanza in molte regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche".

  

Edilizia: studio, innovazioni sostenibili in 1.251 comuni

Rapporto Legambiente e Architetti, un comune su sei ha modificato i regolamenti

Adnkronos/Labitalia
20 ottobre 2016

Sono 1.251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei comuni italiani e una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24 milioni di abitanti. Tra i temi più affrontati rimangono quelli dell'isolamento termico (1.038 comuni), del fotovoltaico (1.037) e del solare termico (994). È quanto emerge dal primo rapporto ''L'innovazione nell'edilizia italiana'' curato dall'Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e presentato questa mattina a Bologna.       

Alla presentazione hanno partecipato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, Giuseppe Cappocchin presidente del Consiglio nazionale architetti, Raffaele Donini, assessore Regione Emilia Romagna, Filippo Delle Piane, vicepresidente Ance, Davide Braccia di Enel Energia, Luca Talluri, Presidente Federcasa, Roberto Moneta Enea.       

Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni che introducono nei regolamenti edilizi l'obbligo delle fonti rinnovabili, l'orientamento degli edifici e l'isolamento termico all'interno dei regolamenti edilizi.       

"Dati più che buoni e incoraggianti -spiega una nota congiunta di Legambiente e del Consiglio nazionale degli architetti- che dimostrano come nell'edilizia italiana si stia puntando su innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana grazie ad una spinta che parte dal basso. Anche se c'è ancora molto da fare e sono ancora diversi i problemi da affrontare come ad esempio la mancanza in molte regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche".       

Lo studio restituisce una fotografia interessante sulla situazione dell'edilizia italiana prendendo come parametri: l'efficienza energetica (isolamento termico, isolamento acustico, serramenti, tetti verdi, orientamento e schermatura, pompe di calore e caldaie a condensazione, contabilizzazione individuale del calore, ventilazione meccanica, teleriscaldamento), le fonti rinnovabili (solare, termico e fotovoltaico, mini idroelettrico, minieolico e biomasse), il risparmio idrico, l'innovazione ambientale e tecnologia (materiali locali e riciclabili, raccolta differenziata, piste ciclabili, rifiuti, antisismica), la certificazione energetica e semplificazione. 

 

Edilizia: studio E-Lab, 1251 comuni con regolamenti sostenibili

Presentato primo rapporto osservatorio di Legambiente e Consiglio Naz. Architetti

AdnKronos
20 ottobre 2016

Sono 1251 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei Comuni con una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24 milioni di abitanti. È quanto emerge dal primo rapporto 'L'innovazione nell'edilizia italiana' curato dall'Osservatorio E-Lab di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.         

Il rapporto fotografa la situazione dell'edilizia italiana utilizzando come parametri: l'efficienza energetica (isolamento termico, isolamento acustico, serramenti, tetti verdi, orientamento e schermatura, pompe di calore e caldaie a condensazione, contabilizzazione individuale del calore, ventilazione meccanica, teleriscaldamento), le fonti rinnovabili (solare, termico e fotovoltaico, mini idroelettrico, minieolico e biomasse), il risparmio idrico (la permeabilità dei suoli, il risparmio idrico, il recupero delle acque meteoriche, il recupero delle acque grigie e fitodepurazione), l'innovazione ambientale e tecnologica (materiali locali e riciclabili, raccolta differenziata, piste ciclabili, rifiuti, antisismica), la certificazione energetica e semplificazione. I temi più affrontati rimangono quelli dell'isolamento termico (1038 Comuni), del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994).  Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del Centro-nord Italia con Lombardia (503 Comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni che introducono nei regolamenti edilizi l'obbligo delle fonti rinnovabili, l'orientamento degli edifici e l'isolamento termico.        

"L'interesse nel guardare ai regolamenti - spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - sta nel fatto che rappresentano uno snodo fondamentale del processo edilizio, perché qui convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi, e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia e energia, di Stato, Regioni e Comuni. Tanto che nel corso di questi anni sono molti i Comuni che sono tornati sui propri regolamenti per chiarire alcuni aspetti, alzare l'asticella degli obiettivi e delle prestazioni. Il regolamento edilizio unico, in corso di redazione da parte del governo, dovrebbe porsi come obiettivo di uniformare le definizioni non fermando le innovazioni positive che vengono dai Comuni".  Per Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, "per compiere un vero salto di qualità, serve però un cambiamento di prospettiva: i regolamenti devono discendere da una strategia, da un progetto del quale la norma sia uno strumento".         

Lo studio ricostruisce anche il quadro dei provvedimenti europei, nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale sottolineando l'importante ruolo svolto dall'Unione Europea attraverso Direttive e finanziamenti. Il rapporto mette anche in luce alcuni problemi: i ritardi con cui l'Italia ha in questi anni recepito le Direttive, la mancanza in molte Regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche, malgrado le Direttive europee. E soprattutto la carenza di una regia nazionale e di una strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, dove costi e sprechi risultano assai rilevanti.  

In Italia - segnala lo studio - è nel settore civile che sono aumentati maggiormente i consumi (+33% dal 1994), superando quelli dei trasporti e dell'industria. Inoltre oltre metà delle abitazioni ha più di 40 anni e 5,5 milioni di edifici (tra cui scuole, ospedali e edifici pubblici) si trovano in aree di classe 1 e 2 di rischio sismico, ed è evidente che sono questi gli edifici dove occorre accelerare gli interventi di messa in sicurezza.      

C'è poi tutta la partita legata ai 900mila alloggi di edilizia residenziale pubblica (circa il 20% di questi edifici è vuoto perché da ristrutturare), che potrebbero diventare i cantieri ideali per sperimentare una riqualificazione diffusa che permetta di accelerare i processi in tutto il Paese.       

"Anche se è arrivato qualche segnale positivo dal governo con, ad esempio, il progetto Casa Italia, resta fondamentale - scrivono ambientalisti e architetti - definire al più presto una regia nazionale per rilanciare il settore edilizio puntando sugli interventi di retrofit di interi edifici, attraverso incentivi e semplificazioni, con obiettivi di miglioramento delle prestazioni energetiche e antisismiche".  

  

Ambiente, edifici sostenibili per oltre 1200 Comuni italiani

LaPresse
20 ottobre 2016
Elena Fois 

Sono 1251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei comuni italiani e una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24 milioni di abitanti. A primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102) in vetta alla classifica. Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni che puntano molto sulle fonti rinnovabili, sull'orientamento degli edifici e sull'isolamento termico. È quanto emerge dal primo rapporto 'L'innovazione nell'edilizia italiana' presentato oggi a Bologna e curato dall'Osservatorio E-LAB di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che restituisce una fotografia interessante sulla situazione dell'edilizia italiana. Per dipingere un quadro realistico sono stati considerati diversi parametri, tra cui la certificazione energetica e la semplificazione, il risparmio idrico, l'innovazione tecnologica, le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica.

L'INCUBO TERREMOTO. Lo studio raccoglie anche le sfide e le proposte per rilanciare il settore edilizio: prima fra tutte la definizione di una regia nazionale che consenta di semplificare e dare certezze agli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico del patrimonio edilizio. "Il terremoto di Amatrice - spiegano Legambiente e il Consiglio nazionale degli architetti - ha confermato l'esigenza di avere finalmente informazioni credibili sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato, rendendo chiare le responsabilità sui controlli e sanzioni che riguardano le certificazioni energetiche, per arrivare in pochi anni a dotare tutti gli edifici di un libretto unico del fabbricato con le diverse informazioni statiche, energetiche, degli impianti".

LA SPINTA DELL'EUROPA. Ma cosa ha causato questa accelerazione nel rivedere i piani edilizi comunali? Per gli esperti riuniti a Bologna ad avere un ruolo determinante è sicuramente l'Europa. E' merito delle direttive Ue, infatti, europee "se in Italia sono in vigore standard minimi di prestazione energetica per le nuove costruzioni e se si dispone di un quadro di obiettivi e strumenti di intervento relativi alla riqualificazione degli edifici esistenti". Fondamentali, poi, anche le misure varate dal Governo italiano. "Non possiamo che valutare positivamente - spiega Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti - le misure annunciate dal Governo nella Legge di Bilancio che danno stabilità all'ecobonus e potenziano fortemente l'azione di prevenzione antisismica con il sisma bonus Misure che vanno nella direzione del rilancio dell'edilizia fondato sulla qualità, sulla sicurezza, sul risparmio energetico". Dal primo gennaio 2021, inoltre, sarà possibile costruire nuovi edifici solo se 'near zero energy', ossia capaci di garantire prestazioni dell'involucro tali da permettere di fare a meno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento, oppure di riuscire a soddisfarli attraverso fonti rinnovabili. 

I PROBLEMI NON ANCORA SUPERATI. Di fronte a un futuro il più possibile pulito e sostenibile, però, resistono vecchi problemi, a partire dai ritardi - dicono gli esperti - con cui l'Italia in questi anni ha recepito le direttive. Inoltre, in molte Regioni mancano controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche, malgrado le Direttive europee. E soprattutto, pesa la carenza di una regia nazionale e di una strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico. In Italia è nel settore civile che sono aumentati maggiormente i consumi (+33% dal 1994), superando quelli dei trasporti e dell'industria. Inoltre, oltre metà delle abitazioni ha più di 40 anni e 5,5 milioni di edifici (tra cui scuole, ospedali e edifici pubblici) si trovano in aree di classe 1 e 2 di rischio sismico, "ed è evidente - spiegano Legambiente e architetti - che sono questi gli edifici dove occorre accelerare gli interventi di messa in sicurezza". "Anche se è arrivato qualche segnale positivo dal Governo con ad esempio il progetto Casa Italia - concludono - resta fondamentale definire al più presto una regia nazionale per rilanciare il settore edilizio puntando sugli interventi di retrofit di interi edifici, attraverso incentivi e semplificazioni, con obiettivi di miglioramento delle prestazioni energetiche e antisismiche".

  

Innovazione edilizia. Il 15,6% dei comuni italiani ha regolamenti sostenibili

Il primo rapporto "L'innovazione nell'edilizia italiana" dell'Osservatorio E-Lab di Legambiente in partnership con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha identificato 1251 realta' comunali che puntano sulla sostenibilita' edile

ilVelino/AGV NEWS
20 ottobre 2016

Sono 1251 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di sostenibilita' nel settore delle costruzioni. Si tratta del 15,6% dei Comuni con una popolazione coinvolta che sfiora ormai i 24 milioni di abitanti. E' quanto emerge dal primo rapporto "L'innovazione nell'edilizia italiana" curato dall'Osservatorio E-Lab di Legambiente e del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Il rapporto fotografa la situazione dell'edilizia italiana utilizzando come parametri: l'efficienza energetica (isolamento termico, isolamento acustico, serramenti, tetti verdi, orientamento e schermatura, pompe di calore e caldaie a condensazione, contabilizzazione individuale del calore, ventilazione meccanica, teleriscaldamento), le fonti rinnovabili (solare, termico e fotovoltaico, mini idroelettrico, minieolico e biomasse), il risparmio idrico (la permeabilita' dei suoli, il risparmio idrico, il recupero delle acque meteoriche, il recupero delle acque grigie e fitodepurazione), l'innovazione ambientale e tecnologica (materiali locali e riciclabili, raccolta differenziata, piste ciclabili, rifiuti, antisismica), la certificazione energetica e semplificazione. I temi piu' affrontati rimangono quelli dell'isolamento termico (1038 Comuni), del fotovoltaico (1037) e del solare termico (994).

Per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del Centro-nord Italia con Lombardia (503 Comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). Ma anche nel Sud Italia crescono le amministrazioni che introducono nei regolamenti edilizi l'obbligo delle fonti rinnovabili, l'orientamento degli edifici e l'isolamento termico.

“L'interesse nel guardare ai regolamenti”, spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, “sta nel fatto che rappresentano uno snodo fondamentale del processo edilizio, perche' qui convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi, e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia e energia, di Stato, Regioni e Comuni. Tanto che nel corso di questi anni sono molti i Comuni che sono tornati sui propri regolamenti per chiarire alcuni aspetti, alzare l'asticella degli obiettivi e delle prestazioni. Il regolamento edilizio unico, in corso di redazione da parte del governo, dovrebbe porsi come obiettivo di uniformare le definizioni non fermando le innovazioni positive che vengono dai Comuni”.

Per Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, “per compiere un vero salto di qualita', serve pero' un cambiamento di prospettiva: i regolamenti devono discendere da una strategia, da un progetto del quale la norma sia uno strumento”.

Lo studio ricostruisce anche il quadro dei provvedimenti europei, nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale sottolineando l'importante ruolo svolto dall'Unione Europea attraverso Direttive e finanziamenti. Il rapporto mette anche in luce alcuni problemi: i ritardi con cui l'Italia ha in questi anni recepito le Direttive, la mancanza in molte Regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche, malgrado le Direttive europee. E soprattutto la carenza di una regia nazionale e di una strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, dove costi e sprechi risultano assai rilevanti.

In Italia - segnala lo studio - e' nel settore civile che sono aumentati maggiormente i consumi (+33% dal 1994), superando quelli dei trasporti e dell'industria. Inoltre oltre meta' delle abitazioni ha piu' di 40 anni e 5,5 milioni di edifici (tra cui scuole, ospedali e edifici pubblici) si trovano in aree di classe 1 e 2 di rischio sismico, ed e' evidente che sono questi gli edifici dove occorre accelerare gli interventi di messa in sicurezza.

C'e' poi tutta la partita legata ai 900mila alloggi di edilizia residenziale pubblica (circa il 20% di questi edifici e' vuoto perche' da ristrutturare), che potrebbero diventare i cantieri ideali per sperimentare una riqualificazione diffusa che permetta di accelerare i processi in tutto il Paese.

“Anche se e' arrivato qualche segnale positivo dal governo con, ad esempio, il progetto Casa Italia, resta fondamentale - scrivono ambientalisti e architetti - definire al piu' presto una regia nazionale per rilanciare il settore edilizio puntando sugli interventi di retrofit di interi edifici, attraverso incentivi e semplificazioni, con obiettivi di miglioramento delle prestazioni energetiche e antisismiche”.

 

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