Il Sole 24Ore 
27 marzo 2017
Dario Aquaro

 

Dal 1° marzo sono operativi i nuovi criteri di classificazione del rischio sismico degli edifici che rendono operativi i nuovi maxibonus fiscali per gli interventi antisismici. Il Dm firmato il 28 febbraio scorso dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio riporta le linee guida «per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni» dando così attuazione alla legge di Bilancio 2017 (legge 232/2016, articolo 1, comma 2, lettera c). I maxibonus dal 70 all’85%, infatti, si ottengono solo se l’intervento che beneficia della detrazione permette di migliorare la classe di rischio di una o due posizioni. Come precisa lo stesso Dm (articolo 5, comma 2) le norme sono in vigore dal giorno seguente alla loro pubblicazione sul sito del ministero, cioè dal 1° marzo scorso.

Mutuando la scala dal sistema di certificazione energetica, il decreto individua otto classi di rischio che vanno da A+ (massima) a G (minima). Per determinare il livello di un edificio si possono seguire due metodi alternativi: 

convenzionale;

semplificato (applicabile solo agli edifici in muratura). 

Il metodo convenzionale può essere usato su qualsiasi edificio, si svolge secondo i normali criteri di analisi delle Norme tecniche di costruzione e consente di valutare la classe di rischio «sia nello stato di fatto sia nello stato conseguente all’eventuale intervento». (...)

 

Le competenze guidano l’attestato del professionista

Il Sole 24Ore 
27 marzo 2017
Dario Aquaro

Il progetto degli interventi e l’asseverazione vanno allegati alla Scia e presentati allo sportello unico. I tecnici. Cancellate le esclusioni iniziali

 

L’efficacia degli interventi per ridurre il rischio sismico viene certificata da professionisti «incaricati di progettazione strutturale, direzione dei lavori e collaudo statico, secondo le rispettive competenze professionali, iscritti ai relativi ordini e collegi professionali di appartenenza».

Con un decreto correttivo (il Dm 65 del 7 marzo 2017) il ministero delle Infrastrutture ha rivisto, dopo appena una settimana, il Dm del 28 febbraio sulla classificazione sismica degli edifici nella parte (l’articolo 3) in cui limitava a ingegneri e architetti la possibilità di mettere a punto gli attestati necessari per il sismabonus, tagliando fuori altre figure professionali, come quelle dei geometri e dei periti industriali che avevano scritto al ministero per lamentare l’esclusione. 

Il nuovo decreto ha quindi corretto il tiro: diagnosi e asseverazioni potranno essere predisposte da tutti i professionisti secondo le rispettive competenze. Di conseguenza, ha modificato anche il modello di asseverazione eliminando l’esplicito riferimento a ingegneri e architetti come unici professionisti abilitati ad attestare – seguendo le linee guida – «la classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato».

(...)

 

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