È stato firmato oggi a San Marino un importante Protocollo d’Intesa tra l’Ordine degli Ingegneri e Architetti della Repubblica di San Marino, il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e gli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle Province di Rimini e Pesaro/Urbino.

La firma del Protocollo si inserisce nel programma di relazioni internazionali che vede già impegnato il Consiglio Nazionale all’interno di UIA - International Union of Architects, di CAE – Architects’ Council of Europe e di UMAR – Union of Mediterranean Architects nell’attuazione di politiche volte allo scambio culturale e allo sviluppo di iniziative comuni sui temi di maggiore interesse della professione ed in particolare sul ruolo degli architetti nelle politiche di trasformazione del territorio e della rigenerazione delle città e per riaffermare il valore della qualità dell’Architettura e la centralità del processo progettuale.

Tra gli obiettivi del Protocollo vi è anche quello di “realizzare un proficuo rapporto di collaborazione per fornire un contributo significativo alla promozione ed al miglioramento della Professione di Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore sul territorio nazionale della Repubblica di San Marino, della Repubblica Italiana ed a livello internazionale”.

Il Protocollo intende promuovere lo sviluppo di iniziative comuni di carattere culturale, scientifico e attivare un percorso di analisi e confronto in merito alla domiciliazione professionale reciproca ed alla relativa problematica fiscale; promuovere una collaborazione in attività di formazione professionale - anche in sinergia con le Università italiane e con l’Università degli studi di San Marino - e l’organizzazione di eventi congiunti da tenersi sia in Italia che a San Marino.

È previsto che gli Ordini Provinciali degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Rimini e Pesaro/Urbino, collaborino con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per lo sviluppo del Protocollo.

Leggi il Protocollo d’Intesa.

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