Roma, 16 ottobre 2014. “Credevamo che l’era delle leggi ad personam fosse definitivamente tramontata. Dopo averci fatto credere – anche attraverso slogan, annunci altisonanti ed innumerevoli cinguettii -  in un  futuro  senza scappatoie legali a supporto di favoritismi, il Governo con un emendamento al decreto Sblocca Italia intende, invece, riservare al sistema delle cooperative  e alle società di ingegneria, ossia alle società di capitale,  l’accesso al mercato privato delle costruzioni a danno dei liberi professionisti. Per di più condonando l’attività illecitamente svolta nel passato e, intervenendo su contratti e sentenze in corso, violando il dettato costituzionale”
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Come se le vicende dell’Expo e del Mose non avessero insegnato nulla, ancora una volta si vuole premiare chi, come le società di capitali, non è soggetto a controlli né a regole professionali, a scapito dei liberi professionisti che, invece, allo scopo di garantire la sicurezza dei cittadini e l’interesse generale, devono rispettare un codice deontologico approvato dal Ministero della Giustizia, rispondendone ai Consigli di disciplina terzi e indipendenti”.
“E’ allora quanto mai contradditorio e suona come una vera e propria beffa – continua - che il presidente del Consiglio affermi  proprio oggi che “ingegneri, architetti, e designer sono un pezzo fondamentale del nostro sistema competitivo” quando volutamente si introducono misure che, di fatto, impediscono ai professionisti italiani di lavorare”.
“Noi ci aspettiamo una immediata marcia indietro del Governo con il ritiro dell’emendamento incriminato e una formale assicurazione che l’esecutivo non tenterà più colpi di mano a danno dei professionisti e delle libere professioni italiane”.

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