Oltre 1500 bambini e ragazzi tra i tre e i diciotto anni, i loro insegnanti e i dirigenti scolastici di 53 scuole, di ogni ordine e grado, 87 classi, 60 architetti/tutor, 33 referenti degli Ordini Territoriali degli Architetti sono stati i protagonisti del primo anno di sperimentazione in 33 realtà territoriali del Progetto “Abitare il Paese - La cultura della domanda - I bambini e i ragazzi per un progetto di futuro” realizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalla Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi.

I risultati di questa prima edizione saranno illustrati domani a Roma nel corso di una Mostra - Evento (ore 11, Acquario Romano, Piazza Manfredo Fanti, 47) alla quale interverrà alle ore 12,30 il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Marco Bussetti. Principio fondamentale del Progetto - che è stato lanciato dall’ VIII Congresso Nazionale degli Architetti italiani - è che compito fondamentale dell’architettura sia quello di migliorare la qualità della vita delle persone. Da qui l’esigenza di avviare un percorso di ricerca del quale siano autori bambini e ragazzi in quanto cittadini del presente, fruitori e autori di vissuti in città e centrali nel progetto di città del futuro.

Per Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: “la promozione della conoscenza dello spazio in cui viviamo, naturale e antropizzato, quindi del paesaggio e dell’architettura, incoraggia il senso di opportunità, di identità e di responsabilità, la collaborazione e l’interazione dell’intera comunità. Questo implica una grande responsabilità sociale nell’attivare politiche e processi in grado di assicurare la qualità dell’abitare. E’ importante che l’architettura entri nelle scuole per generare una cultura della domanda di architettura, a partire dall’idea che le persone e tra queste prima i bambini ed i ragazzi siano al centro del progetto città. Città che è intelligente quando riesce a valorizzare in modo sempre nuovo, diverso e sostenibile le risorse ambientali, culturali e soprattutto umane che la compongono, quando trova strade per offrire diritti ed avvicinare gli ultimi ai primi, quando è progettata con e per i bambini, i ragazzi, i disabili e gli anziani”.

“Pensare alla città del futuro - per Carla Rinaldi, Presidente di Fondazione Reggio Children – richiede la costruzione di un progetto di città, inteso come processo permanente di trasformazione a partire dai cittadini. E i primi cittadini sono proprio i bambini e i ragazzi, ricordando però che il bambino non è solo cittadino del futuro ma è cittadino del presente. Nasce cittadino e come tale è un soggetto forse più esperto di altri per rispondere a queste domande: qual è il significato di una città? com’è una città? come si può vivere in una città? ma soprattutto come può essere il futuro di una città e una citta futura. Attraverso questo progetto abbiamo seguito questa idea e abbiamo cercato di promuovere questa cultura della domanda, a partire dalla centralità della scuola come nodo culturale”.

Il progetto ha avuto avvio lo scorso novembre e si è sviluppato durante tutto l’anno scolastico attraverso l’attività svolta nei singoli territori dagli architetti/tutor, in collaborazione con gli insegnanti che ha consentito attraverso incontri periodici di unire le singole esperienze in un progetto unitario. Per esplorare e dialogare con i luoghi ed elaborare la loro visione di città i bambini e i ragazzi hanno utilizzato scatti fotografici, filmati, diari di viaggio, appunti, schizzi, mappe, installazioni e plastici realizzati con i materiali più diversi che sono stati raccolti, in sintesi, nella Mostra.

I 33 territori pilota, individuati nella prima fase del Progetto, rappresentano grandi città e aree interne, zone periferiche e aree di particolare complessità e sono: Bologna, Catania, Como, Genova, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Milano, Napoli, Novara, Taranto, Padova, Palermo, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rovigo, Sassari, Siena, Teramo, Trieste, Torino, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza.

La seconda edizione del Progetto che partirà a settembre, alla ripresa del prossimo anno scolastico, avrà, sulla scorta delle molteplici manifestazioni di interesse già pervenute, una diffusione capillare su tutto il territorio con l’obiettivo di diventare una occasione di confronto continuo tra architettura e scuola.

Roma, 28 maggio 2019. 

 

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