Corriere della Sera 
2 novembre 2016
Paolo Conti

 

Ministro Dario Franceschini, ieri il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, ha elencato al Corriere le «regole assurde» per arrivare a puntellare un bene culturale danneggiato dal sisma: una «sarabanda» tra soprintendenze, Protezione civile, vigili del fuoco. Cosa risponde?

«Condivido il grido di dolore che arriva dai sindaci esposti in prima linea sul terremoto e che protestano perché alcune cose non vanno. Nell’imminente decreto legge annunciato dal presidente del Consiglio inseriremo norme straordinarie per i beni culturali. Certe regole troppo vincolanti sono nemiche della necessaria velocità. I Comuni, le soprintendenze, la Protezione civile potranno agire subito con una chiamata diretta del direttore dei lavori e di una ditta per interventi immediati. In Italia viviamo in un paradosso: la scelta discrezionale è sinonimo di corruzione. Anche sotto terremoto e di fronte a un crollo, e per spese sotto i 20.000 euro, occorre una gara per il progettista, una seconda per l’impresa. Di qui il decreto legge».

(...)

Che cosa pensate di fare per prevenire la corruzione?

«Tutti sono chiamati a un’assunzione di responsabilità. Se mai ci fossero casi di corruzione, verranno perseguiti. Ma la situazione è straordinaria. Ci sono segnalazioni di danni a 5.000 beni vincolati. Trecento tra architetti, tecnici e funzionari sono mobilitati dal 24 agosto, e cento di loro vengono da fuori sede, lavorano tutti anche sedici ore al giorno e c’è il problema dell’indennità di trasferta da risolvere. Avremo strumenti nel decreto. Nascerà la soprintendenza unica speciale per il terremoto: occorre un interlocutore unico anche nella prospettiva della ricostruzione. Sveltiremo tutto». (...)

 

Mappa del sito