Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
10 marzo 2017
Giorgio Santilli

 

(...) Fanno impressione le immagini di un ponte crollato su un pezzo della rete autostradale Aspi che dovrebbe essere ed è in effetti la più sicura e la più controllata rete infrastrutturale trasportistica d'Italia. Non si può di certo invocare il caso o la sfortuna. Un errore gravissimo c'è sicuramente stato e spetta alla magistratura accertare al più presto di chi sia la responsabilità nell'organizzazione o nell'esecuzione di un lavoro che viene definito ordinario. Si dovrà scavare nell'intreccio di competenze non facile da districare fra il committente, l'appaltatore Pavimental, il subappaltatore Delabech che ha fatto il progetto costruttivo e stava realizzando i lavori. Autostrade per l'Italia si dichiara parte lesa ma questo lavoro compete, appunto, ai magistrati.

(...)

Anche oltre la sicurezza reale, bisogna evitare che si crei una insicurezza da rischio "percepito". Questo tema va affrontato con razionalità non solo dalla società concessionaria ma anche dalle autorità di governo. Per le infrastrutture italiane non c'è solo bisogno di un grande piano di controlli costanti, di manutenzione regolare, di potenziamento, ma c'è più bisogno anche di una comunicazione costante sui lavori in corso e sullo stato delle opere, c'è bisogno di partecipazione dei cittadini, di possibilità di intervenire urgentemente dove vengono segnalate disfunzioni.

Da queste tragedia si può forse prendere spunto per tentare di affrontare un problema tutto italiano: il rapporto di diffidenza fra le infrastrutture e il cittadino rafforzando ed estendendo le pratiche migliori di informazione già in atto.

 

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