Il Sole 24Ore 
9 marzo 2017
Giorgio Pogliotti, Claudio Tucci

 

Più tutele nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti (diventano «abusive» le clausole che concordano termini “per saldare” superiori a 60 giorni dalla consegna della fattura al cliente). Si allarga il perimetro delle spese deducibili (fino a 10mila euro per corsi di aggiornamento professionale, master e convegni - fino a 5mila per orientamento e ricerca di nuove opportunità); e se arriva un figlio si potrà ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare (non scatta l’astensione obbligatoria). I professionisti potranno, poi, partecipare a bandi e appalti pubblici per l’assegnazione di incarichi di consulenza o ricerca (senza fare concorrenza alle aziende), e sono equiparati alle Pmi per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei. 

Oggi, salvo sorprese dell’ultima ora, la Camera accenderà semaforo verde allo «Statuto del lavoro autonomo», che dovrà poi tornare al Senato per l’approvazione definitiva. (...)

Si introduce, poi, una disciplina più favorevole in caso di malattia, infortunio e gravidanza: in queste circostanze, se si svolge un’attività continuativa per il committente, il rapporto di impiego non si estingue (senza diritto a corrispettivo) e può essere sospeso fino a 150 giorni (salvo il venir meno dell’interesse del “datore”). Non solo: in caso di maternità, previo consenso del committente, la neo-mamma potrà essere sostituita da altri colleghi di fiducia, in possesso dei requisiti professionali. Se la malattia o l’infortunio è molto grave, si può interrompere il versamento di contributi e premi fino a due anni (si restituiranno in rate mensili). 

(...)

 

Per consulenze e ricerca bandi aperti ai professionisti. Appalti. Accesso anche ai fondi europei

Il Sole 24Ore 
9 marzo 2017
Alessandro Sacrestano

Le amministrazioni pubbliche aprono le porte ai lavoratori autonomi.

Nel testo del disegno di legge contenente «Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato», infatti, sono contenute una serie di disposizioni finalizzate a facilitare la prestazione di servizi da parte di professionisti a favore della Pubblica amministrazione. 

Si tratta di un provvedimento che va letto nel senso di una necessaria apertura anche alla categoria dei lavoratori autonomi ad una serie di opportunità lavorative che, sinora, erano riservate alle sole realtà imprenditoriali e che, in passato, hanno visto i professionisti oggetto di una chiusura poco condivisibile o, addirittura, di “forzature” inopportune, richiedendo ad esempio obbligatoriamente l’iscrizione alle Camere di commercio o l’associazione in società.

In tal senso, la norma dispone che le amministrazioni appaltanti implementino bandi di gara che consentano la partecipazione, per la prestazione di servizi e l’assegnazione di incarichi personali di consulenza o ricerca, anche ai lavoratori autonomi. Non solo, le amministrazioni dovranno favorire tanto l’accesso dei lavoratori autonomi alle informazioni relative alle gare pubbliche, usufruendo di sportelli appositamente dedicati a loro e da costituirsi presso i centri per l’impiego e gli organismi accreditati, quanto la partecipazione alle procedure di aggiudicazione. 

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Primi passi del welfare per le partite Iva

Il Sole 24Ore 
9 marzo 2017
Maria Carla De Cesari

(...) Si tratta di rispondere a esigenze puntuali, derivanti dalle debolezze dell’universo del lavoro autonomo. Situazioni in cui si fatica a tenere il passo con la domanda del mercato e a trovare filoni più redditizi rispetto a settori di attività inflazionati o a basso valore aggiunto sono comuni ed emergono dai dati reddituali diffusi dalle Casse di previdenza. Accanto alle élite, infatti, moltissimi professionisti hanno ridotto, di molto, i compensi e , in alcuni casi faticano a raggiungere livelli dignitosi. Per le partite Iva, poi, che spesso non possono neppure contare sulla microstruttura di uno studio professionale con un nucleo di attività che perdura nel tempo, i periodi di malattia, pure non lunghissimi, possono tramutarsi in un incubo anche economico. Il Ddl ha l’ambizione di rispondere - ed è questo l’aspetto lodevole - a esigenze puntuali con misure specifiche. 

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