Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
28 aprile 2017
Mauro Salerno

 

Si incontrano per la prima volta sul terreno della formazione universitaria le strade di professionisti e professori universitari del mondo dell'architettura. Due universi che finora hanno viaggiato su binari paralleli, divisi dagli steccati della "professione" e della "ricerca", provano finalmente ad abbattere almeno in parte i muri della diffidenza reciproca per proporre al governo un profondo rinnovamento del percorso di studi dei giovani progettisti. Il punto di partenza è la constatazione delle difficoltà in cui si trovano a operare i 154mila professionisti iscritti all'albo degli architetti, anche a causa della crisi che attraversa da anni il mondo delle costruzioni. Quello di arrivo è il ridisegno di alcuni punti strategici del percorso di studi degli aspiranti architetti: a partire dagli esami di accesso, passando per tirocini obbligatori, per finire con il ridisegno dell'esame di abilitazione.

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«L'obiettivo è avvicinare la formazione al mercato», spiega Paolo Malara, che ha coordinato il lavoro per Cnappc, presentato ieri a Roma. (...)

Tutte queste proposte, inserite in un documento che fa anche il punto sullo stato della professione in cui cominciano a calare gli iscritti under 40, dovrebbero trovare sbocco in un protocollo di intesa tra gli architetti, Cuia e ministero dell'Istruzione. «Abbiamo proposto una serie di interventi mirati - spiega ancora Malara - che non richiedono lo stanziamento di fondi né tantomeno produzione normativa: basta forse qualche atto di indirizzo». (...)

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Prove di dialogo tra architetti e accademia. Focus su esami di stato, tirocinio, Casa Italia e internazionalizzazione

ppan.it
28 aprile 2017
Paola Pierotti

Prove di matrimonio tra chi fa il mestiere e chi gravita nel mondo universitario. Architetti e accademia si sono dati appuntamento a Roma per la Conferenza nazionale sull’architettura, per promuovere una strategia di sistema, integrando formazione, ricerca e professione. “Serve fare squadra perché vincano contestualmente gli studenti, gli insegnanti e i professionisti. Riusciremo ad alzare il livello solo se si fa coesione – dichiara Saverio Mecca, presidente della Conferenza Universitaria Italiana di Architettura, Cuia – la ricerca è la progettazione del futuro ed è il luogo dove formazione e professione si incontrano. Ancora, questi mondi si devono integrare se partecipano a processi di ricerca con elevata utilità pubblica”. Il riferimento è diretto a Casa Italia, ambito nel quale Mecca e Giuseppe Cappochin, presidente del Cnappc, si sono conosciuti per la prima volta, ascoltando il programma dell’ex premier Matteo Renzi. “Eravamo gli unici due – racconta Cappochin – ad apprezzare il tema della visione e del progetto di lungo periodo volto alla rigenerazione urbana”. Più critico Alberto Ferlenga dell’Università Iuav di Venezia: “Questo è uno dei casi dove l’università dovrebbe essere parte attiva, invece le scuole di architettura non sono coinvolte. Ci sono generazioni di studenti che hanno mappato il territorio, ma niente. Anzi – spiega Ferlenga – l’Unità di Missione coordinata da Vasco Errani ha chiesto alle Università una collaborazione sul tema delle scuole e le Università devono consegnare dei progetti gratuiti che saranno firmati poi da altri studi, pagati, perché saranno loro ad intervenire sui progetti per modificarli e consegnarli definitivamente”. (...)

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Accesso programmato ai corsi

ItaliaOggi
28 aprile 2017
Gabriele Ventura

Accesso programmato ai corsi di laurea in architettura. Con il rafforzamento dell’attività di orientamento degli studenti negli anni precedenti al diploma di maturità, e l’attivazione di prove di ammissione gestite in autonomia dagli atenei a livello locale, in rapporto al numero programmato nazionale. È una delle proposte emerse nel corso della Conferenza nazionale sull’architettura organizzata a Roma dal Cnappc in collaborazione con il gruppo operativo Università della Conferenza nazionale degli Ordini e della Conferenza universitaria italiana di architettura. (...)

 

Progetto, Architetti: ‘indispensabile per la qualità delle città’

edilportale.com 
28 aprile 2017
Paola Mammarella

Progetto di architettura per cogliere le trasformazioni delle città. Ma anche riforma profonda della professione di partendo da un tavolo di lavoro tra professionisti, Università e Ministero dell’istruzione.

Sono gli obiettivi emersi a Roma durante la Conferenza Nazionale sull’Architettura, organizzata dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) in collaborazione con il gruppo Operativo Università della Conferenza nazionale degli Ordini, e dalla Conferenza Universitaria Italiana di Architettura (CUIA).

Il progetto di architettura e il cambiamento delle città

Partendo dal presupposto che i cambiamenti della società e le situazioni di crisi trasformano il territorio e gli insediamenti urbani, la Conferenza Nazionale ha messo in luce il bisogno che i professionisti sappiano interpretare queste variazioni proponendo il riuso e la rigenerazione degli edifici, delle città e del paesaggio.

Alla base di tutto c’è, sostiene la Conferenza nazionale, il progetto di architettura, cioè lo strumento indispensabile per cogliere le nuove sfide della qualità delle città e della vita urbana, della società multietnica, della nuova responsabilità ambientale e sociale, dei nuovi bisogni di conoscenza, progettazione e gestione che la rivoluzione digitale impone. (...)

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Conferenza nazionale sull'Architettura: il ruolo del progetto per la qualità urbana

casaeclima.com 
27 aprile 2017

La crisi strutturale italiana ed europea ha creato la necessità di profondi cambiamenti nei processi di trasformazione del territorio, delle città e degli insediamenti. Il sistema città e le questioni urbane, l’innovazione per un uso intelligente e al servizio delle persone, il riuso e la rigenerazione degli edifici, delle città e del paesaggio sono gli ambiti nei quali si cimentano - e si cimenteranno sempre di più - i progettisti per immaginare e realizzare la città del futuro. E’ quindi necessario riconfigurare il sistema dell’architettura secondo le nuove necessità della società italiana e della formazione delle nuove generazioni di professionisti, docenti e ricercatori.

Il progetto di architettura è lo strumento indispensabile per cogliere le nuove sfide della qualità delle città e della vita urbana, della società multietnica, della nuova responsabilità ambientale e sociale, nell’era del cambiamento climatico e del superamento della dipendenza dall’energia fossile, dei nuovi bisogni di conoscenza, progettazione e gestione che la rivoluzione digitale impone. (...)

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