Il Sole 24Ore 
16 dicembre 2015 
Federica Micardi

 

I professionisti italiani stanno pagando la crisi su molteplici livelli: il reddito è in contrazione (-18,35% dal 2007 al 2014), l’età media si sta alzando, mentre l’appealing delle professioni si va riducendo, almeno per gli uomini anche se, in assoluto, la popolazione professionale sta aumentando: dal 2013 al 2014 è passata da 1.170.000 a 1.230.000 (+3,5%). 

I professionisti rappresentano un importante segmento del sistema produttivo italiano, secondo i calcoli effettuati dall’Adepp, l’Associazione che rappresenta 17 Casse professionali e due enti di previdenza complementare, producono il 15% del Pil. Non stupisce perciò la presenza del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ieri è intervenuto alla presentazione del quinto rapporto Adepp sulla previdenza privata. 

(...)

La scelta di svolgere la professione, in alcuni casi, sembra “obbligata” in quanto unica possibilità di accesso al mondo del lavoro. Non stupisce perciò scoprire che aumentano del 2,36% gli iscritti al Sud e scendono del 2,18% quelli al Nord. Nell’ultimo anno «cresce in modo impetuoso» anche il numero di donne professioniste che arrivano a essere il 36,01% degli iscritti totali. Due “realtà” che però registrano redditi molto al di sotto della media: basti pensare che se il reddito medio professionale per gli uomini in Lombardia è di 61mila euro in Calabria è di 21.400 euro mentre per le colleghe donne è rispettivamente 34.400 euro in Lombardia e di 13.200 in Calabria. Insomma anche le professioni riflettono un’Italia a due velocità sia sul fronte geografico che su quello di genere. 

 

 

Quei segnali che non vanno trascurati. Dentro i dati. La delega della rappresentanza politica all’Adepp diventerà cruciale per tentare di risolvere le difficoltà del sistema

Il Sole 24Ore 
16 dicembre 2015 
Maria Carla De Cesari

Il V rapporto dell’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza private, arriva alla vigilia del cambio al vertice. Per l’Adepp si chiude una stagione in cui l’associazione ha tentato di fare un salto di qualità, con più servizi dedicati agli iscritti. Il rapporto stesso è frutto del protagonismo dell’associazione che si è fatta carico di raccogliere i dati del sistema previdenziale privato e di comunicare lo stato di salute del settore. (...)

Passando ai contenuti del rapporto, tra i dati aggregati emergono spie preoccupanti. Non solo perché il lavoro professionale si va depauperando, con un calo costante dei redditi che non può essere letto solo come fattore congiunturale. L’aumento delle donne professioniste e delle iscrizioni al Sud (naturalmente la qualità dei professionisti non è in discussione) sembra essere sintomatico della scelta del lavoro professionale in assenza di alternative. 

(...)

 

Mappa del sito