Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
3 luglio 2015
Giorgio Santilli

 

Raffaele Cantone ha ricordato i successi (non solo di legalità ma anche di efficacia) garantiti dai commissariamenti dell'Expo. In fondo, il suo lavoro è cominciato da lì, da quella straordinaria emergenza. La vera sfida, però, per l'Autorità Anticorruzione è ora saper garantire al settore degli appalti le certezze di una regolazione «ordinaria» che gli consenta di ripartire. 

Il richiamo di Cantone al successo dei commissariamenti è legittimo e pressoché inevitabile. Anzitutto perché da quel successo concreto arriva la legittimazione sostanziale di Cantone a rivestire i panni dell'alfiere della legalità anti-corruzione in Italia. Cantone lo ha ricordato infatti come la prima sfida vinta contro il «sistema gelatinoso» della corrruzione.

Ma il presidente dell'Anac ha battuto soprattutto su un altro aspetto di quella vicenda: non c'è stata solo la difesa della legalità, ma anche la capacità di dare una risposta efficace - per quanto straordinaria in quel momento - al tema non nuovo per l'Italia del completamento delle opere legate a un grande evento. 

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