Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
21 aprile 2017
Giuseppe Latour

 

I professionisti tecnici si compattano contro lo split payment. Nel mirino c'è la decisione del Governo, in arrivo con la manovra di primavera (il decreto legge "manovrina" approvato solo formalmente l'11 aprile, ma non ancora uscito in Gazzetta), di allargare dalle imprese ai professionisti il meccanismo per il quale la Pa non paga l'Iva ai propri fornitori, ma la gira direttamente all'erario. Si tratta di una correzione pensata per minimizzare l'evasione fiscale che, però, ha l'effetto collaterale di drenare liquidità preziosa per le imprese. E questo, in un periodo di crisi, andrebbe evitato.

Il primo affondo di protesta è arrivato da una nota della Rete delle professioni tecniche: «Questo meccanismo rischia di stritolare i liberi professionisti italiani. La drastica contrazione della liquidità determinata dal mancato incasso dell'Iva comporterà per i professionisti il ricorso sempre crescente a fonti di finanziamento bancario, con conseguente aumento degli oneri per interesse. Senza considerare che i compensi dei professionisti sono già soggetti alla ritenuta d'acconto. Se impediamo ai professionisti di scaricare l'Iva sui costi sostenuti, la situazione è destinata a diventare esplosiva, perché va a sommarsi agli effetti di una contrazione dei redditi professionali che ormai deve considerarsi strutturale. Senza contare il fatto che il limite al di sopra del quale i crediti di imposta possono essere usati in compensazione si riduce dagli attuali 15mila a 5mila euro». (...)

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Split payment, Fondazione Inarcassa: “Meccanismo dannoso per architetti e ingegneri”

Tomasi: “Problemi di liquidità troppo elevati per i liberi professionisti”

casaeclima.com 
20 aprile 2017

Non possiamo che ribadire la nostra piena contrarietà allo split payment per i professionisti. Infatti, come dichiarato ieri anche dall’On. Zanetti, ed evidenziato nei giorni scorsi dall’On. Mandelli, questo meccanismo creerà notevoli problemi di liquidità ai lavoratori autonomi e, se confermato, sarà solo un’inutile vessazione.”

Con queste parole Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione Inarcassa (braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa), commenta l’estensione della disciplina dello split payment alle fatture emesse dai professionisti, prevista dalla bozza di decreto legge recante la cd. manovrina di primavera, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri e non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale. (...)

“Da tempo, Fondazione Inarcassa lamenta il forte impatto che la crisi economica e la contrazione dei consumi hanno avuto sul lavoro indipendente. I professionisti sono già soggetti alla ritenuta d’acconto Irpef nella misura del 20% - che assicura la tracciabilità dei compensi ricevuti, rendendo concretamente impossibile, insieme all’obbligo di fatturazione elettronica e alla nuova trasmissione trimestrale IVA, l’evasione fiscale; il mancato incasso dell’Iva da parte di quest’ultimi si tradurrebbe in una situazione insostenibile, con il ricorso a fonti di finanziamento bancario e conseguente aumento degli oneri. (...)

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