ilfoglio.it
29 Agosto 2016

 

"E' importante ciò che hanno detto Renzi e Delrio su un piano nazionale di prevenzione sismica strutturale e non legato alle emergenze. E' la prima volta che un governo si sbilancia in questo senso e noi architetti non possiamo che esserne contenti". Così Giuseppe Capocchin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, sul post-terremoto e sugli interventi da mettere in campo.

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Terremoto: Architetti, bene governo su piano prevenzione

oggitreviso.it
30 agosto 2016

"E' importante ciò che hanno detto Renzi e Delrio su un piano nazionale di prevenzione sismica strutturale e non legato alle emergenze. E' la prima volta che un governo si sbilancia in questo senso e noi architetti non possiamo che esserne contenti". Così Giuseppe Capocchin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, sul post-terremoto e sugli interventi da mettere in campo.

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Terremoto: architetti, bene governo su piano prevenzione. Cappochin, si' a fondi strutturali per piano prevenzione

Adnkronos/Labitalia
29 agosto 2016

"E' importante ciò che hanno detto Renzi e Delrio su un piano nazionale di prevenzione sismica strutturale e non legato alle emergenze. E' la prima volta che un governo si sbilancia in questo senso e noi architetti non possiamo che esserne contenti". Così Giuseppe Capocchin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, sul post-terremoto e sugli interventi da mettere in campo.

Secondo Capocchin, "è importante che si punti su fondi strutturali e non straordinari". "Noi da anni stiamo battendo il chiodo non solo della prevenzione sismica - avverte - ma anche di quella idrogeologica. E giudichiamo positivamente l'incontro tra il premier e Renzo Piano, in cui si è parlato di 'ricucire invece di distruggere'".

E i professionisti sono pronti a fare la loro parte. "Mercoledì ci sarà a Roma -annuncia- un'assemblea straordinaria delle professioni tecniche, nel pomeriggio, per definire interventi legati all'analisi  alla verifica dei fabbricati rimasti in piedi nelle zone terremotate". E Capocchin apre all'ipotesi di Piano "di realizzare casette in legno per i sopravvissuti, pronte in 3-4 mesi, in vista della ricostruzione delle abitazioni".

 

Geologi, ingegneri e architetti per mettere in sicurezza i fabbricati. Professionisti. Ruolo fondamentale per curare gli edifici «malati»

Il Sole 24Ore 
28 agosto 2016
Francesca Milano

«Lo sa perché durante un terremoto una casa può essere distrutta e quella accanto restare in piedi? Perché il terreno non è omogeneo. Da questo bisogna ripartire quando si parla di ricostruzione e di messa in sicurezza». Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, parla chiaro: «Bisogna studiare il terreno su cui costruire, prima di tutto». I geologi ci avevano provato già anni fa: nel 1988 era partito il progetto Carg per il rifacimento delle carte geologiche di tutta l’Italia. «Progetto che è stato abbandonato a metà strada». Adesso che la microzonizzazione sismica torna tra le priorità del Paese i geologi sono pronti a fare la loro parte. «Lo studio del suolo e la messa in sicurezza degli edifici sono fondamentali: si è visto a Norcia dove il terremoto ha fatto pochi danni perché erano stati eseguiti interventi dopo il sisma del 1997». (...)

Anche gli architetti parteciperanno attivamente alla ricostruzione e alla messa in sicurezza degli edifici: «Nei prossimi giorni partiranno le verifiche di agibilità sulle case rimaste in piedi - spiega il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Giuseppe Capocchin -. A questi sopralluoghi parteciperanno anche alcuni architetti specializzati. Si tratta di professionisti che hanno frequentato un corso di 70 ore organizzato dalla Protezione civile». 

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