ANSA
7 agosto 2015

 

"Ci auguriamo che i professionisti italiani non siano ancora una volta considerati figli di un Dio minore ed esclusi da programmi di agevolazioni e di incentivazione come se non fossero una componente fondamentale per lo sviluppo e la crescita del Paese". Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, sul pacchetto di misure pianificato dal Ministero dello Sviluppo economico per rilanciare la capacita' competitiva delle micro, piccole e medie imprese.    

"Una eventuale esclusione rappresenterebbe - spiega Freyrie - un freno alle potenzialità inespresse dell'economia italiana che ha necessità urgente di investire nell'economia della conoscenza e della competenza. Professionisti e studi professionali altro non sono che Pmi della conoscenza e della competenza ed è ora di rimuovere l'anacronistica discriminazione che ha la sua origine nel considerare le professioni intellettuali altra cosa rispetto alle forze economiche del Paese, quasi fossero estranee alle necessità di investimento per lo sviluppo".    

"Proprio per questo e a beneficio dello sviluppo del Paese - conclude il presidente - vanno sostenuti anche incentivando la creazione di reti inter-professionali, agili e flessibili, capaci di agire su mercati più ampi, aumentando il quoziente di innovazione digitale e l'uso di strumenti ormai indispensabili per l'agire sul mercato globale". 

 

Imprese: architetti su sostegno innovazione, professionisti non siano esclusi 

AdnKronos
7 agosto 2015

 

"Ci auguriamo che i professionisti italiani non siano ancora una volta considerati figli di un Dio minore ed esclusi da programmi di agevolazioni e di incentivazione come se non fossero, ed invece lo sono, una componente fondamentale per lo sviluppo e la crescita del Paese". Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, sul pacchetto di misure pianificato dal Ministero dello Sviluppo economico per rilanciare la capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese.         

"Un'eventuale esclusione, ed il sottosegretario Vicari dovrebbe saperlo, -sottolinea- rappresenterebbe, infatti, un freno alle potenzialità inespresse dell'economia italiana che ha necessità urgente di investire nell'economia della conoscenza e della competenza. Professionisti e studi professionali altro non sono che Pmi della conoscenza e della competenza ed è ora di rimuovere l' anacronistica discriminazione che ha la sua origine nel considerare le professioni intellettuali altra cosa rispetto alle forze economiche del Paese, quasi fossero estranee alle necessità di investimento per lo sviluppo".         

Proprio per questo e a beneficio dello sviluppo del Paese, conclude Freyrie, "vanno sostenuti anche incentivando la creazione di reti inter-professionali, agili e flessibili, capaci di agire su mercati più ampi, aumentando il quoziente di innovazione digitale e l'uso di strumenti ormai indispensabili per l'agire sul mercato globale". 

 

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