Adnkronos/Labitalia
6 febbraio 2014

 

"La manutenzione del territorio si dimostra sempre piu' volano fondamentale per sviluppare occupazione, green economy, nuove tecnologie e per proteggere il nostro immenso, e immensamente importante, patrimonio paesaggistico". Cosi' Leopoldo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, in occasione della presentazione di DissestoItalia (www.dissestoitalia.it), l'inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico realizzata dagli architetti italiani insieme ad Ance, geologi e Legambiente. "Urbanizzazione selvaggia, scellerato consumo del suolo, disprezzo e violazione di ogni norma di pianificazione: mischiati assieme, questi tra fattori hanno portato il Paese alla situazione in cui si trova ed ai disastri di questi giorni", ha spiegato Freyrie. "La ricetta e' solo una: fermare l'abusivismo, ascoltare le denunce sui rischi idrogeologici e sismici -ha concluso- che incombono su un territorio fragile e delicato come l'Italia, pianificare il territorio pensando alle generazioni future". 

 

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ANSA:

Ambiente: architetti, difesa territorio volano occupazione 

"La manutenzione del territorio si dimostra sempre piu' volano fondamentale per sviluppare occupazione, green economy, nuove tecnologie e per proteggere il nostro immenso, e immensamente importante, patrimonio paesaggistico". Lo sottolinea il presidente del Consiglio Nazionale degli architetti Leopoldo Freyrie, in occasione della presentazione di DissestoItalia, l'inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico realizzata dagli architetti italiani insieme a Ance, Geologi e Legambiente. "Urbanizzazione selvaggia, scellerato consumo del suolo, disprezzo e violazione di ogni norma di pianificazione: mischiati assieme, questi tra fattori hanno portato il Paese alla situazione in cui si trova ed ai disastri di questi giorni" prosegue Freyrie. "La ricetta e' solo una: fermare l'abusivismo, ascoltare le denunce sui rischi idrogeologici e sismici che incombono su un territorio fragile e delicato come l'Italia, pianificare il territorio pensando alle generazioni future".

 

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia AGI:

Maltempo: Orlando, in patto Governo mia priorita' dissesto suolo

"Nel patto di Governo che si sta ridefinendo il premier Enrico Letta mi ha chiesto di indicare il mio problema numero uno, e per me e' stato facile rispondere: il dissesto idrogeologico". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, in un'intervista trasmessa durante la presentazione di '#Dissesto Italia, inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico promossa da Ance, ordini degli Architetti e dei Geologi, Legambiente. Il ministro e' poi intervenuto al confronto che si e' svolto al Tempio di Adriano, spiegando che per la messa in sicurezza del territorio "le risorse sono poche ma c'e' anche una lentezza nell'utilizzo di 1,5 milardi di euro che abbiamo messo a disposizione, in parte dovuta al patto di stabilita' e in parte a una sovrapposizione di competenze", assicurando che si sta "lavorando sul collegato ambientale per una profonda semplificazione della filiera istituzionale". 

Comunque, ha continuato Orlando, "la legge di stabilita' ha gia' dato alcuni tenui segnali per quest'anno e piu' consistenti per i prossimi: sono previsti 500 milioni nel 2015 e un miliardo nel 2016". Che il tema del dissesto idrogeologico sia una priorita' e' sostenuto anche dai costruttori, dagli ordini professionali e dal Legambiente. "Un grande piano di manutenzione e la piu' importante infrastruttura da realizzare in Italia: i soldi ci sono e vanno spesi subito, altrimenti il paese crolla", ha affermato il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti, lanciando "un appello al Presidente della Repubblica e a quello del Consiglio dei Ministri perche' si trovi subito una soluzione al dramma nazionale del dissesto del territorio", e ritenendo "assurdo che con 1,6 miliardi di fondi stanziati da piu' di quattro anni non sia possibile stilare un elenco di opere necessarie e avviare procedure di gara trasparenti. Questo si potrebbe fare in due settimane". E rappresenterebbe un "volano fondamentale per sviluppare occupazione, green economy, nuove tecnologie e per proteggere il nostro immenso patrimonio paesaggistico", ha sottolineato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti. Mentre il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha osserva che per i danni provocati dal maltempo "si sono spesi 800mila euro al giorno negli ultimi 4 anni, e senza che quelle risorse siano servite a evitare che si ricostruisca laddove non si doveva costruire e sono accadute delle tragedie". Quindi, ha concluso il presidente dell'Ordine nazionale dei geologi Gian Vito Graziano, bisogna "fare squadra, anche con i costruttori, per informare i cittadini dei rischi che abbiamo sempre denunciato, derivanti dall'aver costruito in maniera cosi' dissennata negli ultimi decenni".

 

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia  ANSA:

Maltempo: Ance-Cresme, 6.400 scuole ad alto rischio Anche 550 ospedali e 460mila uffici-negozi

L'intero territorio italiano e' fragile: l'82% dei Comuni e' esposto a rischio idrogeologico e oltre 5 milioni e 700mila sono i cittadini che vivono in un'area di potenziale pericolo. Lo rileva il rapporto Ance-Cresme sottolineando che "uno degli aspetti paradossali e' l'alto grado di rischio di scuole e ospedali": una su dieci "e' in potenziale pericolo cioe' 6.400 edifici su 64.800 totali in Italia sorgono in un'area a rischio frana o alluvione, mentre sono 550 le strutture ospedaliere che si trovano in una zona a rischio". 

Il rapporto Ance Cresme 'Dobbiamo aver paura della pioggia?' sottolinea che "non siamo al sicuro neanche nei luoghi di lavoro", visto che "sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a rischio dissesto. Se contiamo anche uffici, negozi e le altre attivita' saliamo a 460.000". Nel ricordare che il 2013 ha avuto "il triste primato" con 351 eventi di dissesto tra frane e alluvioni, il rapporto sottolinea che "il costo complessivo dei danni provocati da terremoti, frane e alluvioni, dal 1944 a oggi e' pari a 242,5 miliardi di euro, circa 3,5 miliardi all'anno". "Ci sono 2,1 miliardi di euro disponibili da piu' di 4 anni" ha sottolineato il presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili (Ance), Paolo Buzzetti facendo "appello alle istituzioni affinche' vengano immediatamente sbloccate". "Il Paese crolla a pezzi, la gente muore e le imprese falliscono per la mancanza di lavoro. E' necessario un intervento immediato - ha aggiunto Buzzetti - Le priorita' sono il rapido utilizzo dei 1,6 miliardi di euro disponibili, gia' autorizzati in termini di cassa con la Legge di stabilita'; nuove risorse per la riduzione del rischio idrogeologico, utilizzando i fondi europei e il fondo sviluppo e coesione del 2014-2020; esclusione degli investimenti per la prevenzione dal Patto di stabilita' interno degli enti territoriali; una forte regia centrale da parte del Governo; tempi rapidi e certi per l'utilizzo delle risorse; gare trasparenti e veloci; ricostituzione del tessuto imprenditoriale specializzato". "Il Paese - ha detto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti - ha bisogno di quella grande infrastruttura chiamata manutenzione del territorio da realizzare attraverso un piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico: anche volano per sviluppare occupazione, green economy, nuove tecnologie e per proteggere il nostro immenso e immensamente importante patrimonio paesaggistico". "Non e' pensabile affrontare una questione cosi' complessa come il dissesto idrogeologico senza prima conoscerla almeno nelle sue componenti essenziali - ha detto Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi- L'informazione che si vuol dare ai cittadini attraverso questo documentario assume una funzione strategica, perche' contribuira' a renderli piu' consapevoli del fenomeno ed a pretendere una reale azione di difesa del suolo, che purtroppo ancora manca nel programma politico italiano". Per il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza occorrono subito "tre misure: impedire che i fondi per la riparazione vengano impiegati per ricostruire le stesse opere che hanno causato le situazioni di rischio destinandole invece alla loro delocalizzazione, avviare un piano d'informazione alla cittadinanza, stabilire un piano finanziario consistente sulla base di un adeguamento tecnico-scientifico dei piani di bacino".

 

Il comunicato nel lancio dell'Agenzia AGENPARL:

Dissesto idrogeologico: architetti, manutenzione territorio sempre piu' volano occupazione

"La manutenzione del territorio si dimostra sempre più volano fondamentale per sviluppare occupazione, green economy, nuove tecnologie e per proteggere il nostro immenso - e immensamente importante - patrimonio paesaggistico". Così Leopoldo Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione della presentazione di DissestoItalia (www.dissestoitalia.it), l'inchiesta multimediale sul dissesto idrogeologico realizzata dagli architetti italiani insieme a Ance, Geologi e Legambiente. "Urbanizzazione selvaggia, scellerato consumo del suolo, disprezzo e violazione di ogni norma di pianificazione: mischiati assieme, questi tra fattori hanno portato il Paese alla situazione in cui si trova ed ai disastri di questi giorni". "La ricetta è solo una: fermare l'abusivismo, ascoltare le denunce sui rischi idrogeologici e sismici che incombono su un territorio fragile e delicato come l'Italia, pianificare il territorio pensando alle generazioni future.

 

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