Una contrazione del 10,8% nel 2020 rispetto all'anno precedente per la filiera italiana del legno. A determinare la flessione del fatturato totale sono sia il mercato interno (-9,4%), ma soprattutto quello estero (-13,1%). Sul fronte import (-14,7%) si riscontra una diminuzione più marcata rispetto alla produzione per il mercato interno, a dimostrazione del rallentamento dei flussi di scambio a livello globale, dovuti proprio all'emergenza Covid che non ha risparmiato nessun Paese e quindi nessun mercato.

Contrazione più significativa, invece, dei comparti legati al mondo non residenziale degli uffici, del retail e dell'hospitality. Non si registrano sostanziali differenze tra Arredo (-11%) e Legno (-10%) mentre subisce una maggior contrazione il Commercio legno (-14,0%) a causa di un progressivo e costante aumento del prezzo delle materie prime e numerose difficoltà negli approvvigionamenti a livello globale.

Le esportazioni della filiera legno-arredo nel 2020 hanno accusato una forte contrazione fino a maggio a seguito dei numerosi lockdown e del pesante rallentamento degli scambi internazionali, portando a un -13,1% complessivo. Francia, Germania e Stati Uniti si confermano i primi sbocchi commerciali per i nostri prodotti. Oltre al fermo produttivo e alla chiusura delle aziende, nel primo semestre dell'anno ha penalizzato il macrosistema arredamento anche la mancanza del Salone del Mobile, da cui derivano gli ordinativi principali delle aziende. Il comparto più colpito è indubbiamente quello degli allestitori, con un -90% di fatturato perso a causa della cancellazione di tutte le fiere nazionali e internazionali.

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