"Un confronto che entri nel merito, una lettura autorevole e ragionata degli effetti della riforma fornita da chi, come i sindaci, amministra ogni giorno con totale dedizione il patrimonio inestimabile delle città d'arte e di cultura del Paese": lo chiedono il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il coordinatore Anci delle città metropolitane e sindaco di Firenze, Dario Nardella, in una lettera al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli.

 

Un confronto sulla riorganizzazione del Ministero approvata di recente in Consiglio dei Ministri, e in particolare su alcuni passaggi che potrebbero avere "un impatto sulle nostre Città con conseguenze penalizzanti nei confronti dei territori che amministriamo".

In particolare - sottolineano Decaro e Nardella - preoccupa "la dichiarata perdita della autonomia di alcune tra le maggiori istituzioni culturali delle nostre Città che, a fronte di questa modifica, non avrebbero più autonomia amministrativa e contabile".

I sindaci di Bari e Firenze evidenziano nella lettera che questo aspetto della riforma, "oltre a penalizzare il funzionamento del sistema museale nazionale, potrebbe anche ridurre l'apporto statale al miglioramento e all'efficientamento dei servizi culturali nelle nostre piazze e rivolto, soprattutto, alle nostre comunità.

I sindaci - proseguono Decaro e Nardella - e in particolare quelli delle grandi città d'arte "possono fornire gli elementi in grado di mettere in luce pregi e difetti di quel processo di riforma del sistema museale statale, avviato nel 2014".

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