Per l’Associazione  nazionale costruttori edili il 2018 è stato un anno peggiore del previsto per gli investimenti in costruzioni con un rimbalzo di appena l'1,5% rispetto alle previsioni di una crescita del 2,4% che doveva essere trainata soprattutto dai lavori pubblici.
L’Ance spiega che gli investimenti in opere pubbliche sono diminuiti anche nel 2018 del 3,2% rispetto al 2017, dopo il -6% dell'anno precedente.
Negli ultimi undici anni l'Italia ha perso 69 miliardi di investimenti in costruzioni. Nel dettaglio, tra il 2008 e il 2018 c'e' stato un -36 miliardi nelle nuove costruzioni residenziali, vale a dire -66,1%, -15 miliardi in costruzioni non residenziali private (-27,3%), -26 miliardi in opere pubbliche, pari al 54% dell'intero mercato. Unico comparto positivo quello della manutenzione abitativa con +8 miliardi di investimenti (+ 20,9%). Sono 620.000 i posti di lavoro persi nell'edilizia dall'inizio della crisi. Un'emorragia che non si arresta. Anche nei primi 9 mesi del 2018, infatti, le Casse edili evidenziano una diminuzione dello 0,3% dei lavoratori iscritti e dello 0,9% del numero di ore lavorate. Una dinamica in linea con quanto evidenziato dall'Istat che, nello stesso periodo, segnala una riduzione dell'1,5% nel numero di occupati. Sempre più drammatica la situazione delle imprese: dal 2008 sono 120.000 quelle che hanno chiuso i battenti.

 

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