“A venti anni di distanza dagli eventi alluvionali di Sarno, l'incuria e la cattiva gestione del territorio determinano ancora oggi una situazione di rischio idrogeologico molto grave nel nostro Paese''. Ad affermarlo è Lorenzo Benedetto, coordinatore Commissione Difesa Suolo del Consiglio Nazionale dei  Geologi. ''Ogni qualvolta si manifestano precipitazioni intense, peraltro sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici in atto, si determinano fenomeni franosi e alluvionali che, impattando con le aree antropizzate, determinano la distruzione dei beni e spesso anche vittime. Per questo motivo - continua Benedetto - occorrerebbe investire molto di più in azioni di prevenzione in modo da ridurre al minimo gli interventi in emergenza". Ma, per Benedetto, le risorse per gli interventi strutturali sono insufficienti e spesso vengono utilizzate male, nonostante gli sforzi di semplificazione e razionalizzazione del sistema da parte di ItaliaSicura. "Dovremmo puntare anche sugli interventi non strutturali - sottolinea il geologo - ad esempio attraverso l'attivazione dei presidi territoriali sull'intero territorio nazionale, valorizzando proprio l'esperienza che fu avviata nelle zone interessate dagli   eventi alluvionali del 1998, in modo da garantirne l'operatività non soltanto nelle fasi emergenziali, ma soprattutto in 'tempo di pace', quando si potrebbe fare meglio e molto di più in termini di  previsione, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico”.

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