Nella tutela del paesaggio, negli anni 2015-2016 si possono cogliere diversi segnali di discontinuità rispetto alle tendenze negative osservate negli anni precedenti.  Tornano a crescere la spesa pubblica per la cultura e gli investimenti nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale, un dato incoraggiante quest'ultimo per la gestione di un patrimonio immenso, che i vincoli imposti dalla crisi economica hanno reso più fragile negli ultimi anni. E' quanto emerge dal rapporto Bes (Benessere Equo e Sostenibile) diffuso dall'Istat. Sale l'attenzione per il paesaggio nelle politiche agricole. Il nuovo Registro nazionale dei paesaggi rurali storici mette in campo un approccio innovativo per la protezione di questo patrimonio mentre il continuo successo dell'agriturismo testimonia l'efficacia delle strategie di sviluppo rurale basate sull'incentivazione della multifunzionalità e sulla valorizzazione del territorio (7,5 aziende ogni 100 km2 nel 2016 contro 5,5 di  dieci anni prima). Il peso dell'abusivismo edilizio, aumentato durante la crisi economica congiuntamente alla pesante riduzione della produzione  edilizia, conosce finalmente una battuta d'arresto (19,6  costruzioni abusive ogni 100 autorizzate, in lieve calo rispetto alle 19,9 dell'anno precedente). La pressione sul territorio diminuisce anche per la flessione dell'attività  estrattiva ma negli ultimi anni aumentano gli  incendi boschivi (nel 2015 hanno interessato 1,4 km2 ogni 1.000), ulteriore fattore di impatto che sollecita maggiore attenzione al governo del territorio.

 

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