Ottantasei studenti universitari di sei nazioni euromediterranee hanno realizzato  delle installazioni urbane 'effimere', ovvero realizzate con materiali recuperati/riciclati/riutilizzati per reinventare la città di Enna. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana realizzato in dieci quartieri e rioni  della città al quale hanno collaborato anche i residenti, trenta associazioni del territorio, un gruppo di artisti del Farm Cultural Park di Favara, i designer di G2 Lab e personale e l'amministrazione del Comune di Enna. Il progetto, realizzato dall'Università Kore  (facoltà di Ingegneria e Architettura) è già stato selezionato dalla  Biennale d'Architettura di Venezia (maggio-novembre 2016), dove sarà  presentato ufficialmente nei prossimi mesi durante un seminario.  

I siti oggetto della rigenerazione urbana sono le aree fra il Castello e la Rocca, Valverde, Pisciotto/Villa Farina, S. Bartolomeo-Spirito Santo, le Antenne, lo stadio, ex Macello, Tribunale, Cimitero e Belvedere. Per sei giorni, affiancati da una ventina di tutor italiani e stranieri, gli studenti internazionali hanno partecipato a lezioni  frontali in facoltà, sopralluoghi in città e incontri estemporanei con gli abitanti e i commercianti di Enna per conoscere meglio il genius loci e provare a immaginare la rigenerazione degli spazi urbani della città alta con interventi di "progettazione effimera" nei quartieri più emarginati. I tre progetti più meritevoli saranno premiati dal KiWis Award 2016.

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