L’Italia può vincere la sfida del riciclo nel settore delle costruzioni, che vede ogni anno la produzione di 45 milioni di tonnellate di rifiuti inerti. Arrivando al 70% di riciclo di materiali provenienti dalla demolizione e ricostruzione si genererebbero oltre 23 milioni di tonnellate di materiali che permetterebbero di chiudere almeno 100 cave di sabbia e ghiaia e la riduzione di emissioni di gas serra. Attualmente, però, la capacità di recupero nel settore sfiora a malapena il 10%, mentre in Europa l'Olanda con il 90% dei materiali recuperati e' la nazione più virtuosa, seguita da Belgio (87%) e Germania (86,3%). I calcoli sono di Legambiente che  ha presentato il primo rapporto dell'Osservatorio Recycle."Sul nostro territorio - ricorda l'associazione  - insistono 2.500 cave da inerti attive e tra le 15 mila abbandonate, la maggior parte sono ex cave di sabbia e ghiaia; nel complesso oltre il 62,5% di quanto viene estratto e' composto da inerti. Ma ridurre il prelievo di materie prime e l'impatto delle cave sul paesaggio e' possibile e auspicabile e non solo a vantaggio del territorio: attraverso il riutilizzo dei rifiuti aggregati e degli inerti provenienti dalle demolizioni si avvierebbe una nuova filiera green in grado di produrre nuovi posti di lavoro, valorizzare ricerca e innovazione, contribuire a ridurre le emissioni di gas di serra".

Mappa del sito