Ha preso il via da Torino l'#ecogiustiziatour di Legambiente, un viaggio lungo l'Italia per informare i cittadini sui nuovi strumenti penali in difesa dell'ambiente e della salute messi a disposizione dalla nuova legge sugli ecoreati.  

Nel Nord nell'ultimo anno si sono registrati 5.608 reati ambientali accertati, con 1.432 sequestri, 6.152 denunce e 30 arresti. Il maggior numero di infrazioni risulta in Liguria (1.526), seguita da Veneto (965), Lombardia (941), Emilia Romagna (743), Friuli Venezia Giulia (507), Piemonte (469), Trentino Alto Adige (412), e Valle d'Aosta (45). In Lombardia primeggia l'illecito legato al cemento, in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna le ecomafie privilegiano i rifiuti.   

"Le ecomafie - ha spiegato Laura Biffi dell'Osservatorio Ambiente e Legalità  di Legambiente - appaiono ben radicate nei territori del nord da almeno 30 anni. Una buona parte degli illeciti avviene nel ciclo del cemento, con 1.097 infrazioni, e in quello dei rifiuti, con 1.376 illeciti. Nel complesso si stima che l'ecomafia al nord divori un fatturato di 22 miliardi,al quale contribuisce anche il settore agroalimentare, con un fatturato sui 4,5 miliardi". Gli appalti pubblici nel settore ambientale risultano particolarmente esposti alla corruzione. In questo campo troviamo al primo posto la Lombardia con 31 indagini, seguita dalla Sicilia con 28, la Campania con 27, il Lazio con 26, e la Calabria con 22.

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