Il valore dello stock abitativo è quasi raddoppiato tra il 2001 e il 2011. Tuttavia nel successivo biennio la discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale ha indotto una riduzione del valore medio delle abitazioni, con una conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa (-3,5% nei due anni). Sono questi i dati dell’Istat che  pubblica, per la prima volta, la stima del valore delle principali attività non finanziarie detenute dalle famiglie, dalle società e dalle amministrazioni pubbliche.

Nel 2013 circa l'88% dello stock di attività non finanziarie possedute dai settori istituzionali in Italia è costituto da immobili; quelli residenziali pesano per circa il 63% e quelli non residenziali per il 26%. Gli altri beni di capitale fisso, materiale e immateriale, rappresentano poco più del 9%. I terreni agricoli incidono per circa il 3% del totale. Un'ampia quota di immobili non residenziali (circa il 55% nel 2013) e' detenuta dalle società non finanziarie, le famiglie produttrici ne posseggono circa il 30%, mentre il patrimonio non residenziale delle Amministrazioni pubbliche rappresenta circa l'11% del totale. Nel 2013 lo stock degli altri beni di capitale fisso diversi dagli immobili è detenuto per il 75% dalle società non finanziarie, per il 14% dalle Amministrazioni pubbliche e per l'11% dalle famiglie. Quasi il 90% dello stock di terreni agricoli e' di proprietà delle famiglie. Lo stock di beni durevoli delle famiglie, cresciuto in maniera piuttosto regolare sino al 2011, ha subito negli ultimi due anni significative cadute (-0,5% nel 2012 e  -2,5% nel 2013), indotte essenzialmente dalla dinamica fortemente negativa degli acquisti di automobili.

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