“In questi anni, sia con la precedente amministrazione che con l'attuale, si è parlato e si parla di Tor Bella Monaca sia in termini di trasformazione che di rigenerazione urbana. Oggi, per avviare in modo concreto un progetto di riqualificazione, anche dell'esistente, ma che migliori la rete infrastrutturale, potenzi i servizi e porti nuove case, non servono certo progetti spot ma è necessario che imprese e amministrazione lavorino in modo organico e condiviso, anche mediante un piano di fattibilità che fissi una deadline. Individuare quindi delle scadenze che contemplino tempi certi tra progettazione e realizzazione, nonché velocizzazione della burocrazia amministrativa”.

Così l’Isveur, Istituto Sviluppo Edilizio Urbanistico.

L’Istituto ha chiesto all'Amministrazione Marino, in particolare all'assessore all'Urbanistica Caudo di “ripensare e riprogettare la città e le periferie romane attraverso una task force che lavori in modo congiunto, insieme anche agli amministratori, ai progettisti, ai comitati di quartiere e alle imprese, proprio come accadde nel 1980 per la costruzione dei primi edifici a Tor Bella Monaca. Un'occasione e un'opportunità per il territorio, per l'amministrazione e gli operatori".

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