“Il primo scandalo è quello dei cosiddetti membri della ‘società civile’ che praticano l'illegalità; il secondo scandalo è quello professato dai rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni e delle comunità, che non vedono e non vogliono vedere sorgere costruzioni e cantieri non autorizzati; il terzo è rappresentato dal fatto che, mentre gli abusivisti consumano suolo, energia e habitat, non si voglia comprendere che solo un serio progetto di rigenerazione delle città e di vera semplificazione burocratica, accompagnato da severi controlli e sanzioni,  può debellare questo cancro che distrugge il Bel Paese”.

Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori e Conservatore commentando i dati diffusi dall’Istat secondo il quale, nel nostro Paese, nel 2014 su ogni 100 abitazioni autorizzate ben 17,6 sono abusive.

“Gli architetti italiani - continua- chiedono al Presidente Renzi di mettere in atto – con urgenza e con la stessa capacità decisionale che in questi due anni ha contraddistinto l’attività del Governo -misure concrete per realizzare una seria politica di rigenerazione urbana sostenibile. La strada da percorrere è quella di riscrivere il testo unico dell'edilizia - che ci tolga dal 112° posto delle classifiche mondiali sull'ottenimento dei permessi - in modo da debellare l’ottusa burocrazia e promuovere, invece, investimenti sulla qualità dei progetti; di dotare il Paese di una Legge Nazionale di Governo del Territorio capace di disegnare il futuro, mettendo in relazione i rischi sismici e idrogeologici, la carta dell’abusivismo, il sistema infrastrutturale e quello ecologico”.
“L'abusivismo - conclude Freyrie - si batte rendendo possibile ai cittadini onesti di avere case migliori in città più belle, senza dover aspettare anni per ottenere un permesso; si batte anche punendo i disonesti, abbattendogli abusi, allontanando dalla PA i controllori che non controllano”

Roma, 3 dicembre 2015

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