“Le nuove Linee guida relative agli affidamenti dei Servizi di architettura e ingegneria, varate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con determina n°4/2015, siano per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel suo ruolo ad interim di Ministro alle Infrastrutture, l’irripetibile occasione per inaugurare una nuova stagione per il settore dei Lavori Pubblici. Una stagione in grado di produrre buona architettura pubblica e di condurci alla redazione di un nuovo codice dei contratti, ispirato, non solo alle direttive comunitarie che dovranno essere recepite, ma anche ai principi fondamentali della trasparenza e della libera concorrenza, tracciati con autorevolezza dalla stessa determinazione dell’ANAC”.


Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Per il presidente degli architetti italiani, Leopoldo Freyrie “serve fare tesoro dello sforzo dell’Anac che ha riportato l’attenzione sulla qualità dell’offerta e sulla professionalità - vero e proprio antidoto contro malaffare e corruttele - in modo da privilegiare l’apertura del mercato della progettazione, la sua trasparenza e  competitività, nonché la possibilità di valorizzare i giovani talenti".
“E’ fondamentale che le Linee guida - recependo gran parte dei contributi forniti dal Consiglio nazionale - prescrivano l’obbligo delle stazioni appaltanti di calcolare l’importo da porre a base di gara negli affidamenti di servizi di architettura e di ingegneria, applicando il Decreto parametri nonché estendano tale applicazione alle procedure di appalto integrato. Importante che chiariscano che le stazioni appaltanti non possono richiedere alcuna cauzione, provvisoria o definitiva, per partecipare a una gara d’appalto avente ad oggetto la redazione della progettazione e del piano di sicurezza e che ribadiscano che nei concorsi i criteri di valutazione devono essere qualitativi e legati al progetto, escludendo che siano previsti, nella fase di prequalifica, elementi di carattere economico”.


“Come dimostra l’attualità di questi ultimi giorni, altrettanto fondamentale è che le Direzioni dei Lavori e i collaudi siano svolti da professionisti esperti e capaci, terzi rispetto ai concessionari, alle imprese e alla PA e che non possano cumulare incarichi, pena una gestione dei cantieri superficiale".


“Senza dimenticare poi che anche i progetti urbanistici sono "prestazioni di servizi" di architettura: troppo spesso, negli ultimi anni, sono stati assegnati con incarichi diretti alle Università, nonostante  numerose sentenze  affermino che, invece, debbano essere messi a gara”.


“Il cambiamento che sta investendo l’architettura e la gestione del territorio -  conclude Freyrie - deve riguardare anche i Lavori pubblici: il nostro auspicio è che il nuovo Codice degli Appalti oltre a comprendere la lotta alla corruzione e agli sprechi abbia come fine la buona architettura pubblica che, migliorando i luoghi e l’habitat, qualificherebbe il Paese”.


Roma, 24 marzo 2015

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