E' all'esame dell'Assemblea della Camera dei Deputati il disegno di legge sul Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. Il disegno di legge originario (C. n. 2039) è stato modificato, integrato con altre proposte di legge (C. n. 902, n. 948, n. 1176 e n. 1909), ed in data 20 gennaio 2015 le Commissioni hanno adottato un nuovo testo base, sul quale sono stati approvati emendamenti, ora recepiti nel testo all’esame dell’Assemblea.
Il testo, così come rivisto e modificato, sancisce che il riuso e la rigenerazione urbana, oltre alla limitazione del consumo di suolo, costituiscono princìpi fondamentali della materia del governo del territorio, prevedendo che il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse.
Vengono previsti criteri per la priorità del riuso e della rigenerazione urbana, dettando disposizioni finalizzate alla rigenerazione urbana, prevedendo in particolare, al fine di consentire il rispetto del divieto di consumo di suolo una procedura a più fasi per l'individuazione, entro tempi certi, degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, nonché prevedendo la possibilità di interventi sostitutivi per garantire il completamento della procedura medesima.
La procedura per l'individuazione degli ambiti da "rigenerare" viene suddivisa in quattro fasi, ovvero le disposizioni regionali di incentivazione e censimento degli edifici inutilizzati, una fase eventuale legata ad un intervento sostitutivo del Presidente del Consiglio, in caso di inerzia delle Regioni, l'individuazione, da parte dei Comuni, degli ambiti da "rigenerare", ed anche qui una fase eventuale legata ad un intervento sostitutivo della Regione.
Con disposizioni transitorie, viene infine introdotta una disciplina transitoria da applicare a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge e fino all'adozione dei provvedimenti di attuazione della riduzione del consumo di suolo, che devono essere adottati dalle regioni non oltre il termine di tre anni.



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