Raccontare a tutti i 154mila iscritti il senso di cinque anni di attività. È questo il fine del primo Bilancio sociale voluto dal Consiglio Nazionale degli Architetti PPC giunto alla fine del suo mandato.
“Non è un obbligo, è una scelta -  afferma il presidente uscente Leopoldo Freyrie - un’azione volontaria di responsabilità sociale che in piena trasparenza intende portare a conoscenza quanto è stato fatto. Sia ben chiaro, non è una celebrazione del Cnappc, ma una fotografia del lavoro che permette a tutti gli iscritti di decidere se abbiamo operato bene o male. Nel bilancio sociale ci sono ovviamente elenchi, schemi e numeri, ma soprattutto il senso politico della nostra attività in questi cinque anni”.
Il Bilancio sociale, oltre a dare conto della realtà organizzativa del Cnappc, ne traccia il profilo dal punto di vista dei compiti istituzionali e su questa base offre un resoconto analitico dell’attività svolta nei diversi ambiti: politiche e legislazione, mercato e professione, scuola e formazione, comunicazione. Insomma, uno strumento completo per comprendere e giudicare cinque anni di lavoro.

Mappa del sito