Il Sole 24Ore 
3 ottobre 2015
Giorgio Santilli

 

Il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, dà un giudizio positivo della riforma degli appalti approvata dalla commissione Ambiente della Camera mercoledì notte. In particolare sui tre aspetti più controversi: attuazione della delega in due tempi (prima recepimento delle direttive, poi riordino del vecchio codice), linee guida generali di attuazione che l’Anac farà «di concerto» con il ministero delle Infrastrutture, possibilità per i concessionari autostradali di affidare in house il 20% dei lavori. 

Presidente Cantone, cominciamo dall’attuazione della delega in due tempi su cui lei aveva espresso qualche perplessità. 

È vero, avrei preferito l’attuazione dell’intera delega, recepimento delle direttive più riordino del vecchio codice, in un tempo solo, ad aprile, perché questo avrebbe evitato di ritrovarci in pochi mesi con tre differenti regimi sovrapposti: il vecchio codice, il recepimento delle direttive, il nuovo codice. (...) 

Secondo punto. Le linee guida Mit-Anac al posto del regolamento. Per molti è una soluzione ardita. 

Sono stato io a suggerire al ministro Delrio questa soluzione che fa storcere il naso ai puristi del diritto perché sfugge alle classificazioni tradizionali delle fonti.

 

(...)

 

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