edilportale.com 
3 marzo 2016 
Alessandra Marra

 

La riqualificazione degli impianti sportivi nelle periferie, attraverso il Fondo ‘Sport e Periferie’ da 100 milioni di euro, rischia di non valorizzare il lavoro dei giovani architetti che hanno partecipato alla prima fase a causa della gestione del progetto interna al CONI. 

Questa la denuncia del Presidente del Consiglio Nazionale Architetti, Leopoldo Freyrie, che ha criticato il progetto “Sport e Periferie” che, pur stanziando 100 milioni di euro per la riqualificazione e il potenziamento degli impianti sportivi nazionali in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, ha previsto la gestione interna di finanziamenti, progetti e direzione dei lavori da parte del CONI. (...)

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Rigenerazione impianti sportivi: valorizzare i giovani progettisti

lavoripubblici.it
2 marzo 2016

(…) “Chiediamo - continua il Presidente Freyrie - un intervento immediato del presidente del CONI, Giovanni Malagò, perché chi ha elaborato gli studi di fattibilità e passato la selezione per il finanziamento sia incaricato dell'intero progetto, secondo i principi di necessaria unità del processo di progettazione previsti dall'approvando nuovo Codice appalti, ma soprattutto nel rispetto del diritto di chi ha concepito l'idea progettuale di poterla svolgere fino in fondo e che non può essere defraudato da misteriosi tecnici pagati dallo Stato".

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Architetti contro il Coni: “Ha in spregio i progettisti italiani”

architetto.info
2 marzo 2016

(…)

“Al presidente Malagò – conclude Freyrie – voglio ricordare che tra i compiti del Coni dovrebbe esserci quello di valorizzare il merito dei giovani e non di costituire società di ingegneria interne”.

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Riuso e riqualificazione urbana in vista delle olimpiadi? Riqualificazione urbana in vista delle olimpiadi: il CONI valorizzi le professionalità italiane e la smetta di costituire società di ingegneria interne

unionearchitetti.com
3 marzo 2016
Mauro Melis

“Speriamo che questo non sia un pessimo antipasto di quello che potrà succedere con le Olimpiadi romane: un antipasto che prevede la “bella iniziativa” del CONI sulla riqualificazione urbana e sulle realizzazioni di impianti sportivi nelle periferie urbane e nelle aree svantaggiate secondo quanto previsto dal "Fondo Sport e Periferie” (G.U. 23/1/2016 n. 18) che rivela ancora una volta come le partecipate pubbliche abbiano in spregio il libero mercato e i progettisti italiani”. Parole, quelle espresse dal Presidente degli Architetti Italiani Leopoldo Freyrie, che auspicano un deciso cambio di rotta, ma che tra le righe lasciano trasparire una buona dosa di sfiducia verso le istituzioni burocratiche.

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Omniroma-Olimpiadi, architetti: "valorizzare merito dei giovani"

OMNIROMA
1 marzo 2016 

"Speriamo che questo non sia un pessimo antipasto di quello che potrà succedere con le Olimpiadi romane: un antipasto che prevede la 'bella iniziativa' del CONI sulla riqualificazione e realizzazioni di impianti sportivi nelle periferie urbane e nelle aree svantaggiate secondo quanto previsto dal 'Fondo Sport e Periferie' (G.U. 23/1/2016 n. 18) che rivela ancora una volta come le partecipate pubbliche abbiano in spregio il libero mercato e i progettisti italiani. Si scopre, infatti, che una volta selezionate le proposte di rigenerazione - grazie ai progetti degli architetti su incarico di associazioni sportive - è previsto che il finanziamento, i progetti e le Direzione dei lavori  vengano gestiti internamente dal CONI che avrebbe costituito un apposito ufficio romano". Così, in una nota, Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "Chiediamo - continua - un intervento immediato del presidente del CONI, Giovanni Malagò, perchè chi ha elaborato gli studi di fattibilità e passato la selezione per il finanziamento sia incaricato dell'intero progetto, secondo i principi di necessaria unità del processo di progettazione previsti dall'approvando nuovo Codice appalti, ma soprattutto nel rispetto del diritto di chi ha concepito l'idea progettuale di  poterla svolgere fino in fondo e che non può essere defraudato da misteriosi tecnici pagati dallo Stato". "Al presidente Malagò - conclude Freyrie - voglio ricordare che tra i compiti del CONI dovrebbe esserci quello di valorizzare il merito dei giovani e non di costituire società di ingegneria interne".  

 

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