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Expo 2015/ L'architetto Stefano Boeri ad Affari: "Ecco come dovrà cambiare Milano"

 
Testata:
Affari Italiani
 
Data:
02-04-2008
 
Autore:
Daniele Riosa
 
 
Come può Milano sfruttare al meglio le risorse che arriveranno con la vittoria dell'Expo dal punto di vista urbanistico?
"Si tratterà di fare una grande operazione di ridisegno del sistema della mobilità e dei trasporti pubblici urbani integrato con un grande progetto per la salvaguardia del verde e dell'ambiente. Ho delle idee precise su cosa dovrebbe fare Milano"
Per esempio?
"Bisogna realizzare un grande parco attorno alla città e portare le linee della metropolitana fino alle tangenziali dove costruire dei parcheggi di interscambio, ed estendere l'Ecopass fino alle tangenziali. Oltre al necessario sviluppo del polo Fiera si deve pensare a progetti diffusi sul territorio".
Quali?
"E' necessario fare una politica sulla formazione investendo sulle scuole rinnovandole e aprendole anche il pomeriggio in modo che diventino dei luoghi d'incontro, di ricerca e di integrazione culturale. Poi bisogna fare una serie di iniziative nel campo culturale intervenendo sulle grandi risorse che Milano ha e non sfrutta: la Pinacoteca di Brera su tutte. Per intenderci è tutta la città che deve crescere e non solo il polo espositivo. Milano, da città cosmopolita, non può che crescere nel suo complesso".
E nelle periferie cosa bisognerebbe fare?
"Innanzitutto realizzare un programma per portare nelle periferie la qualità massima di servizi e di architetture cominciando dal rinnovamento delle scuole e delle biblioteche pubbliche"
Che cosa fare per impedire che le risorse dell'Expo vadano a finire in poche mani?
"Bisogna fare tutto per via concorsuale e creare una commissione che si occupi della trasparenza. Inoltre è necessario stipulare un patto per la città in modo tale che sia trasparente e chiaro quali sono i grandi progetti per Milano da qui al 2015".
Quali soggetti dovrebbero siglare questo patto?
"I grandi soggetti del mondo della finanza, le associazioni dei cittadini, i rappresentanti delle categorie del lavoro e i rappresentanti della società civile".

 
 
 
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