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«I grattacieli? Utopie totalitarie. Serve un patto uomo-natura»

 

Dibattiti. Le critiche di Salingaros a City Life di Milano, Botta e Fuksas

Testata:
Corriere della Sera
 
Data:
31-03-2008
 
Autore:
Nikos A. Salingaros
 
 
Il Corriere della Sera ha avviato un importante dibattito architettonico, anche prendendo spunto da un mio intervento apparso su Il Domenicale. Voglio sottolineare i fondamenti di questo dibattito, perché la mia è una visione nuova dell'architettura e dell'urbanistica, non un vecchio dogma riciclato per l'ennesima volta. Noi non invochiamo un ritorno al passato, anzi, siamo «noi» i contemporanei perché abbiamo una visione scientifica e, in termini filosofici, ci situiamo al centro dell'esistenza umana. Nell'attuale mondo artistico, filosofico e politico, ad alcuni piace stare in un universo astratto molto lontano dall'umanità. Si trovano libertà pervertite laggiù, dove non si deve pensare né agli esseri umani, né alla biologia umana. E dove si possono applicare delle tipologie ostili all'uomo senza la minima coscienza.
Il Corriere ha chiesto agli architetti Botta e Fuksas di rispondere alle mie idee e a quelle espresse da Roger Scruton su Il Foglio. Ammetto che questi due architetti non sono tra i miei preferiti, ma di sicuro non appartengono alla banda di «architetti da morte» contro i quali il mondo è spaventato. Perché allora questi due autori d'opere piuttosto neutrali difendono i mostri inumani d'altri architetti? Per l'autodifesa del culto. Non hanno capito ancora che un cambiamento enorme si sta sviluppando nel mondo intero, e che l'architettura e l'urbanistica di domani saranno «un'azione umana adattata alla natura».
La contraccusa del «ritorno nostalgico al passato» ha il gusto di una frittata riscaldata una volta di troppo. Le mie teorie sono basate sull'osservazione della natura e possono essere applicate da ogni architetto. Bisogna soltanto gettare nella spazzature idee fisse di bellezza intellettualizzata. Basta liberarsi dalle immagini cosiddette «contemporanee », e un architetto veramente contemporaneo potrà progettare con una facilità e una creatività sorprendenti. Siamo alla soglia di una comprensione dell'ambiente costruito come risultante dell'ambiente naturale. Qui si trova la vera e autentica nozione di sostentabilità. I grandi immobili fatti di titanio e di materiali high-tech nascondono in realtà costi enormi. Non soltanto di materiali, ma anche nell'uso (non sono sostenibili affatto, nonostante la propaganda corrente). (...)

 
 
 
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