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Roma est Superluogo

 
Un inquietante senso di alienazione si insinua dal contrasto tra la superstruttura brulicante di auto e persone e i quartieri circostanti, dove spuntano come funghi cantieri per la costruzione di nuovi condomini a fronte di quelli esistenti ancora semivuoti. Una minuscola chiesa prefabbricata sembra ricavata nell'ultimo spazio disponibile, mentre un piccolo parco giochi è soffocato dalle gru, e desolatamente vuoto. Uno svincolo autostradale nuovo di zecca fa bella mostra di sé accanto al centro commerciale, rendendo chiara la destinazione della struttura per un'utenza esterna al quartiere. Le attività commerciali e la vita di strada sono ridotti all'osso, mentre tutto si concentra nel superluogo, come unica sede di attività socialmente aggreganti, ma con l'esclusiva finalità dell'acquisto. Tutto si costruisce sulla mobilità privata, senza la quale questi luoghi sarebbero inaccessibili. Si potrebbe parlare di una micro città, socialmente ed economicamente squilibrata, che tende ad ignorare quella storica. Quali le conseguenze sui quartieri-lampo e il destino per la vita di coloro che abiteranno intorno alla megastruttura?

La fotografia in bianco e nero come indagine su un contesto ambientale problematico può rivelare molte di queste sfaccettature, trasformando simbolicamente i luoghi in immagini parlanti. La mia ricerca si propone di evidenziare gli aspetti più emergenti di tale condizione.
 
 
 
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