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Lavori Pubblici: Architetti, Consiglio Nazionale, "bene Autorità Nazionale Anti Corruzione su illegittimità bandi che impongono fatturato quale requisito di accesso alle gare"

 

Roma, 25 luglio 2014. "Ci auguriamo che nello "Sblocca Italia" siano inserite quelle misure sulla semplificazione in edilizia e  sull'apertura del mercato dei lavori pubblici già inserite nel testo originario del DL 90 sulla Pubblica Amministrazione e poi inspiegabilmente stralciate prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questi provvedimenti sono infatti indispensabili per la ripresa del settore dell'edilizia e fondamentali per favorire, all'insegna della trasparenza, il mercato dei Lavori Pubblici, oggi  sempre più riservato ad un numero molto ridotto di operatori economici e pertanto notevolmente esposto a fenomeni di corruzione".

Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

"Per quanto riguarda il mercato dei Lavori Pubblici la stessa Autorità Nazionale Anti Corruzione ha ribadito, con il  documento a base della consultazione on-line per la definizione di nuove linee guida sui servizi di architettura e ingegneria, che rimarrà aperta sino al prossimo 15 settembre, - al di là di valutazioni di dettaglio e secondo  quanto disposto dall'art.41 comma 2 del Codice dei Contratti - l'illegittimità dei bandi che fissano, senza congrua motivazione, limiti all'accesso alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria connessi al fatturato.

 

In particolare, l'Autorità ha sottolineato che, in linea con i più recenti orientamenti comunitari (direttiva 2014/24/UE art.53 comma 8), non sono da ritenere congrui e proporzionati i requisiti che impongono fatturati superiori al doppio dell'importo del servizio posto a base di gara, confermando dunque la necessità di un inderogabile intervento legislativo che modifichi l'art.263 del DPR 207/2010, il quale impone fatturati ben superiori a tale limite, proprio in violazione della nuova direttiva comunitaria in materia di appalti."

"Serve - conclude il Consiglio Nazionale - una veloce ridefinizione del Codice dei Contratti che, recependo la nuova direttiva europea in materia di appalti, raggiunga obiettivi quali l'apertura del mercato dei Lavori Pubblici; il contenimento dei ribassi; il rilancio del concorso di progettazione; una maggiore trasparenza nelle composizione delle giurie; l'esternalizzazione dei servizi di architettura e di ingegneria, nonché la riduzione del ricorso alla procedura dell'appalto integrato, oggi al centro di una serie di contenziosi, che alimentano notevoli incrementi dei costi e dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche".

 
 
 
 
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