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Alluvione Toscana: Freyrie, Architetti, "che altro deve succedere perché si avvii il piano di salvaguardia del territorio?"

 

Da oggi mettiamo in mora chiunque non faccia il proprio dovere; basta governare e legiferare con la lente monocola dello spread e del debito; martedì 20 novembre il Consiglio Nazionale presenta il documentario sull'alluvione delle Cinque Terre, invitato tutto il Governo

Roma, 13 novembre 2012 . "Che altro è necessario succeda in Italia perché una classe politica e dei grand commis dello Stato si rendano conto dello stato delle cose? L'Abruzzo, le Cinque Terre, Genova, L'Emilia Romagna e il Mantovano, la Toscana e le palazzine che crollano per lavori o caldaie che scoppiano, le malattie per l'inquinamento, le scuole senza agibilità statica: un rosario tragico di morti, feriti, evacuati, paesaggio sconvolto, pezzi di storia cancellati, ospedali e scuole inagibili, strade e ferrovie interrotte. Che altro deve succedere perché chi governa, a tutti i livelli, si ricordi gli articoli della Costituzione che garantiscono la salute e sicurezza dei cittadini, la tutela dell'ambiente?"


Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.


"Abbiamo certificato con studi e ricerche - continua -  lo stato del patrimonio immobiliare italiano, con milioni di edifici a rischio sismico e idrogeologico. Abbiamo certificato lo stato del territorio e del paesaggio, sempre più fragile ed indifeso. Abbiamo fatto conti economici e offerto soluzioni realizzabili in tempo di crisi. Ma in una Italia, sempre più incivile, sembra non abbia posto la contabilità delle vite delle persone, dei valori della storia e della natura, di un ecosistema fragile dove le piogge diventano assassine".


"Chi governa e legifera, con la lente monocola dello spread e del debito, impari a incolonnare i costi dei disastri, delle emergenze, delle ricostruzioni e scoprirà che ci sono costate più della manutenzione del territorio; verifichi dove sono scomparsi i miliardi già messi a bilancio negli anni passati per gli interventi di messa in sicurezza delle aree fragili, che nessuno sa più da quale vorace burocrazia sono stati dissipati; si aggiorni alla scuola dei nostri virtuosi cugini tedeschi, che calcolano che per ogni euro speso in manutenzione e risparmio energetico del patrimonio immobiliare, allo Stato ne tornano quattro sotto forma di gettito fiscale, minori oneri per la disoccupazione, risparmio di costi energetici".


"Si smetta - continua ancora  -  di invocare l'Europa e i patti di stabilità, a giustificazione della miopia e inerzia di un approccio sbagliato e irresponsabile: ricordando a tutti i doveri derivanti dagli articoli della Costituzione Italiana, su cui si è giurato, e della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, sulla protezione della salute e la tutela dell'ambiente. E chi  può si alzi e alzi la voce in tutte le sedi, in nome e per conto della sicurezza dei cittadini italiani e del nostro habitat, perché la ragioneria dei conti non può e non deve affossare l'alta missione della politica e i doveri di chi serve lo Stato".
"Quanto a noi,  -  consapevoli dei nostri doveri di garantire ai cittadini italiani un habitat sicuro e sano, da oggi non faremo più moral suasion o proposte educate: metteremo in mora davanti all'opinione pubblica, al Parlamento e alle Corti di Giustizia nazionali e europee chiunque non ottemperi al proprio dovere di avviare, subito, un piano di salvaguardia del territorio italiano e di rigenerazione sostenibile del patrimonio edilizio nazionale."


Proprio sui temi del dissesto idrogeologico e sulla priorità assoluta che il Paese deve dare alle  politiche di manutenzione, il Consiglio Nazionale degli Architetti ha organizzato a Roma per  martedì 20 novembre alle 18.00 al Cinema Farnese, a Campo de' Fiori, la presentazione  di  ''Fango'', il documentario sull'alluvione delle Cinque Terre del regista Emanuele Piccardo.


" A questa iniziativa - conclude Freyrie -  sono invitati tutti i componenti del  Governo e i parlamentari che non vogliano più solo esprimere solidarietà quando le tragedie si sono ormai compiute,  ma prendersi la responsabilità di  realizzare un programma serio di rigenerazione dei territori e delle città, misurato economicamente, programmato temporalmente, monitorato sui risultati".

 
 
 
 
 
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